Regia di John Lee Hancock vedi scheda film
Un sogno americano finito benissimo per qualcuno e molto male per qualcun altro, illustrato con amarezza sana.
John Lee Hancock dirige una sceneggiatura di Robert D. Siegel che spiega su quali ripugnanti pilastri è adagiato un impero commerciale oggi emblema della società di massa. Un'idea (il fast food) che avrebbe rivoluzionato stili di vita e mentalità (eleggendo gli Stati Uniti a bandiera di un'alimentazione malata) si scopre oggetto di furto meschino di un omuncolo spietato e bastardo fino al menisco: in linea di massima, le stesse direttive di The Social Network, se non maggiormente acri. Hancock e Siegel però scannerizzano le ripercussioni umane dell'ascesa di un "pescecane" in maniera trasparente, ma senza riuscire ad universalizzarle, causa un tipo di scrittura trasudante didascalismo e manicheismo, che agisce come un boomerang pur facendo a pezzi un feticcio del mondo contemporaneo (la popolare azienda della ristorazione ha solo da perderci). Per chi non conosce la storia, il film è infatti una coltellata dritta nella schiena: impossibile, dopo The Founder, addentare un panino McDonald's senza percepirvi un retrogusto sgradevole. Un sogno americano finito benissimo per qualcuno (che non se lo merita, ovvero il "fondatore" Ray Kroc) e molto male per qualcun altro (i fratelli Dick e Mac McDonald, schiacciati dal primo), illustrato con amarezza sana. Michael Keaton è un fenomeno; Linda Cardellini è sua moglie nella finzione.
Colonna sonora scritta da Carter Burwell.
BUON film (7) — Bollino VERDE
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