Regia di George Stevens vedi scheda film
Classico di Hollywood e della tv,che almeno una volta all'anno lo ripropone(o ripropina,a seconda dei punti di vista),celebre anche per essere stato l'ultimo film interpretato da James Dean,"Il gigante" è un'epopea familiar-capitalistica lunga quarant'anni.George Stevens dà al film momenti in cui un ampio respiro cinematografico è dato dalle aperture degli sconfinati paesaggi del Texas,altri in cui la narrazione si fa prolissa e degna anticipatrice dei tempi e dei ritmi della serializzazione televisiva alla "Dallas"(di cui il film è in qualche modo il modello non dichiarato).E sul piano dei contenuti,il colosso è sospeso tra una retorica tronfia atta a celebrare lo spirito texano dei lavoratori indefessi ,americani veri che tentano la fortuna e pomposità varie,e un onesto messaggio antirazzista che fa guadagnare punti al film,soprattutto nella seconda parte.Definisce un bel personaggio femminile,reso bene da una Liz Taylor di gran personalità(i capelli turchesi quando è truccata da anziana fanno un pò ridere,però...),e non rende bene questo Jett,che sparisce per lunghi segmenti di film,facendone un ribelle malvisto dalla comunità che ha fortuna e si inaridisce,in realtà disperato e solo come un cane pur pieno di soldi.Il personaggio è anche ben interpretato da un Dean nevrotico e scontroso come la parte richiede,ma drammaturgicamente è poco sviluppato e tutto sommato poco funzionale alla trama.
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