Regia di John Schlesinger vedi scheda film
É già stato scritto tanto circa la memorabilità dell'interpretazione del mitico Laurence Olivier, così come dell'ottimo Dustin Hoffman, che all'alba dei 40 anni riesce bene a far credere di essere uno studente universitario.
Oltre ad un intreccio, senz'altro appassionante (e piuttosto complesso) nel quale regista e attori (oltre ai già citati Olivier e Hoffman non dimentichiamo l'elegante Roy Scheider e l'ottima Marthe Keller) offrono il meglio di sè, a mio avviso è molto interessante evidenziare quanto questo film ponga in risalto l'importanza della memoria e, più in generale della Storia.
Tutta la vicenda è un susseguirsi di riferimenti ad un passato turbolento: dall'iniziale incidente in auto che scatena le ire di un anziano ebreo, quando scopre che la macchina davanti a lui è guidata da un attempato "crucco", il quale una volta punzecchiato, subito non resiste ad insultare per motivi di razza il suo avversario. Questa profonda cicatrice tornerà costantemente nella vicenda: il protagonista Babe si troverà sotto i ferri dello spietato Szell e sembra di rivivere esattamente lo smarrimento ed il terrore delle vittime dei campi di concentramento di fronte alla spietata follia nazista. Altrettanto significativo l'episodio in cui Szell si addentra nel quartiere ebraico e viene riconosciuto da un mite, quanto scandalizzato orefice, ex prigioniero dei nazisti e poi da un'anziana signora che quasi impazzisce dopo aver riconosciuto "l'angelo Bianco".
Lo stesso "Babe", come viene chiamato il personaggio di Dustin Hoffman, non a caso, si sta laureando proprio in storia, e lui stesso fatica ad assimilare un passato difficile che coinvolge direttamente la sua famiglia. Il padre di Babe infatti si è suicidato a causa delle indagini mosse contro di lui dalla commissione McCarthy, in quegli oscuri anni '50 che videro la messa all'indice di intellettuali, attori, registi, sceneggiatori sospettati di simpatie antiamericane.
Naturalmente, oltre a questo tema vi è una vicenda che segue (piuttosto fedelmente, eccezion fatta per il finale) il libro da cui è tratta. Con una fotografia meravigliosa ed una colonna sonora inquietante il film trasmette un profondo senso di incertezza, che riflette bene lo smarrimento del protagonista, il quale non avrà più un solo punto fermo tra le persone che conosceva.
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