Regia di Sofia Coppola vedi scheda film
Che Bill Murray fosse ormai una vera e propria istituzione, tanto da potersi spendere tempo e denaro per fare film sulla sua persona, od almeno in cui la star appaia nei panni di se stessa (era già successo ad esempio nell'esilarante horror-demenziale Benvenuti a Zombieland nel 2009), era cosa nota e piuttosto coerente con la celebrità e la simpatia di cui gode la star ormai da decenni.
Troviamo Murray bloccato in un lussuoso hotel newyorkese a causa di una tempesta di neve che manda in tilt l'intera metropoli, costringendo l'attore a restare nel suo dorato carcere di lusso, anziché raggiungere gli studios ove è ormai tempo di registrare lo show natalizio da mandare in onda durante l'imminente prosssimo Natale.
Rissoso e un pò intrattabile come realmente appare nei personaggi che interpreta, Murray da sempre è restio ad avvalersi di manager, preferendo gestre di persona la sua immagine: per questo decide di fare di testa sua e, improvvisando duetti con altre celebrità accorse al Carlyle Hotel (Chris Rock, stonato ma simpaticissimo), o convocate per l'occasione per dar vita comunque allo spettacolo nelle sale eleganti dell'hotel, Bill Murray darà vita ad uno show scintillante in cui emergerà il gran timbro vocale (a volte pare Sinatra!) di cui è dotato, duettando con giovani cantanti come Miley Cyrus, o improvvisando pezzi con altri ospiti dell'hotel (tra questi Jason Schwartzman, un aficionados di casa Coppola, bravissimo alla batteria, un pò meno al canto) e avvalendosi della presenza straodinaria di George Clooney.
Con l'elegante supervisione di Sofia Coppola, A Very Murray Christmas è un gioioso e delicato mediometraggio (prodotto da Netflix) che pare riportarci alle atmosfere disincantate, talvolta ingenue, talvolta al contrario maliziose, delle commedie sentimentali anni '50, magari quelle con Doris Day, al posto di quel simpatico, rissoso, irascibile, carissimo B.....ill Murray canterino.
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