Regia di Maurice Pialat vedi scheda film
Con Pialat sappiamo in partenza che il percorso del film che abbiamo scelto non è certamente facile e spesso scappa la frase che il cinema di questo regista o lo si ama o li si rifiuta. La scelta stessa del romanzo di Bernanos ci porta su delle strade non certamente di cinema commerciale o di grande respiro, avendo esempi davanti di altri film tratta da questo autore con registi come Bresson, e diciamo subito che questo regista è un po' l'ispiratore di questa operazione dove risaltano certe atmosfere scevre da ogni infiorettatura. Il romanzo rivive perfettamente sullo schermo quello che vuole dimostrare e la religiosità interiore è la fiamma vera che avvolge indissolubilmente i p personaggi che la compongono. La Palma d'Oro a Cannes fu sentita dai critici e dal pubblico come una provocazione e certamente parlando degli ani '80 in parte lo fu, ma il regista voltò materialmente le spalle alle contestazioni, non rinunciando alle sue tematiche anzi sostenendole a viva voce ed al di fuori di ogni protagonismo. Depardieu è formidabile in questo ruolo dove inquieta fino allo spasimo in una scena che rimarrà nella mente di chi ha visto il film.
Una storia forte e penetrante e raccontanta nella maniera giusta
Una regia scevra da ongni furbizia e volontariamente entra dentro l'argomento in maniera geniale
Una interpretazione da brivido, in un attore ancora lontano da tante altre bizzarrie, che pur nella bravura, ci hanno confuso.
Appare un po' troppo goffa, anche se drammaticamente valida
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