Regia di Camillo Mastrocinque vedi scheda film
Questo film diretto da Camillo Mastrocinque,è un gioiello della comicita' popolare nostrana,degno "padre" del capolavoro di Monicelli "I soliti ignoti" che verra' girato due anni piu' tardi,in effetti le analogie tra i due film sono moltissime dato che in entrambi film siamo alle prese con dei poveri diavoli che s'improvvisano letteralmente falsari e ladri.Questo film si basa su una struttura narrativa molto scorrevole e da una regia pulita ed ordinata che si basa sopratutto sullla verve comica di Toto' e Peppino De Filippo coadiuvati da un'ottimo caratterista come Giacomo Furia, anche in questo film abbiamo un Toto' con caratteri piu' umani e non con tratti da mimo o marionetta come nei film interpretati ad inizio carriera,questo giova molto al film che non si basa su registri narrativi farseschi,ma e' piu' che altro un'archetipo delle maschere della futura commedia all'italiana,con degli onesti cittadini che trovandosi di fronte ad un'occasione poco pulita ma che frutterebbe loro un'agognata ricchezza,si lanciano in un'improbabile "travestimento" da disonesti truffatori,il tutto tra mille paure,remori e timori di cui si ha la naturale apoteosi nella scena in cui Toto' entra in una tabaccheria per "provare" l'eventuale "idoneita'" di una banconota falsa,va detto anche che come in'altri film Toto' e' il tipo che letteralmente "sovrasta" Peppino con battute "nonsense" e storpiature di cognome volute e non, in un'irresistibile escalation di momenti di pura' commedia da teatro napoletano,questo e' favorito anche dal fatto che il duo e' coadiuvato da un terzo "incomodo" che e' il caratterista Giacomo Furia anch'egli proveniente dalla scuola napoletana, che qui interpreta magistralmente e senza sbavature un pittore d'insegne dai costumi clericali di matrice cattolica molto timoroso nel buttarsi in un'avventura cosi' disonesta....."La banda degli onesti" e' quindi la chiara e gustosa "caricatura" dell'italiano medio che fatica ad arrivare a fine mese......ma fondamentalmente conserva un fondo candido e bonario, che trovandosi di fronte ad un'occasione ghiotta per migliorare la propria vita si butta in maniera goffa e improbabile con equivoci o momenti buffi,come la fantastica scena di Toto' che finge di dire le orazioni inginocchiato sul letto per impedire di far scoprire al figlio finanziere le proprie malefatte,insomma un vero "gioiello" della comicita' popolare, con interpreti straordinari, che offrono un ritratto sarcastico,ironico ma fondamentalmente candido e bonario che e' ancora lontano dai volti smargiassi e cinici che vedremo negli anni a venire nelle pellicole italiane.
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