Regia di Camillo Mastrocinque vedi scheda film
Una delle migliori commedie con Totò di quel periodo, con De Filippo sempre ottima spalla ed una trama semplice, ma ben strutturata. I tre 'delinquenti' del film (il terzo è Giacomo Furia) sono persone comuni verso le quali non è possibile trattenere un moto di simpatia, incapaci e pavidi come malviventi, ma fondamentalmente buoni, puri di cuore: un ritratto dell'italianità, della napoletanità ed una maschera che ben si presta al volto di Totò. Godibile.
Un portinaio si ritrova per le mani una stampatrice per banconote; nonostante le esitazioni, finisce per approfittarne, con la complicità di due amici. Ma il caso vuole che presto il figlio del portinaio, guardia di finanza, sarà proprio sulle loro tracce.
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