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La banda degli onesti

Regia di Camillo Mastrocinque vedi scheda film

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La recensione su La banda degli onesti

di Thrombeldimbar
7 stelle

Il sodalizio producente fra il Principe della risata e il regista Camillo Mastrocinque prosegue fruttuoso con questa piccola meraviglia dalla comicità intramontabile e mai banale, immersa in un mondo comico genuino dell'epoca. Nello specifico ritroviamo quello vissuto nella Roma periferica del dopo guerra. Questa che ci viene raccontata è un'Italia dai tanti sacrifici, plebea, quanto più attraente: ‘si stava meglio quando si stava peggio’ mi domando spesso.. Se lo domandava presubilmente anche il buon portinaio Antonio Bonocore in arte Totò, che non andava pazzo per il vino annacquanto e una moglie tedesca, anche se la vita da lì a breve gli avrebbe riservato scelte importanti.. Il vicino di condominio Andrea, un uomo senza parenti stretti nè figli, in punto di morte gli rivela il segreto celato a tutti i conoscenti da una vita: il furto da lui stesso escogitato alla zecca dello stato dove lavorava, di due clichet e di una risma di carta filigranata. Il poveruomo sul letto di morte confessa al portinaio che il vile furto non aveva portato benificio ad egli stesso, non avendo approfittato della preziosa refurtiva, ma che anzi, come desiderio ultimo chideva al rispettabile padre di famiglia di disfarsene al più presto. Solo così avrebbe trovato pace prima della morte. Bonocore accetta ma un episodio infausto che si sarebbe verificato subito dopo gli fa cambiare idea. Con la comicità tipica dell'attore partenopeo Antonio mette su una piccola banda di falsari, a fargli da complice stretto il fido compagno di scena Peppino De Filippo. Il rispettabile tipografo - come si chiamava?.. Lo Turcio emh.. Lo Tarchio! No forse era Lo Tirchio. Lo Turco! Finalmente mi sono ricordato..- è il possessore della nuova e meravigliosa

Pedalina ‘Bordini e Stocchetti di Torino’ nonché di molte cambiali, uomo indispensabile per la riuscita dell'ambizioso progetto. Il terzo membro, un artista pittore in bolletta sparata di nome Cardone (Giacomo Furia) completa la simpatica brigata. I bigliettoni da dieci mila sono pressoché indistinguibili da quelli veri ma la Guardia di Finanza ormai ha scoperto tutto e gli sta alle costole.. Non c'è più niente da fare per i tre loschi delinquenti d'altronde come soleva dire Totò. Falsari si nasce! 

 

7/10

 

Totò, Peppino De Filippo

La banda degli onesti (1956): Totò, Peppino De Filippo

 

 

 

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