Regia di Maurizio Nichetti vedi scheda film
Un film sciocchino, davvero. C'è però Nino Frassica che mi è troppo simpatico (“c'è chi cià”).
Il film è praticamente privo di trama, una lunga sequenza di sketch di Frassica, che all'epoca era molto in voga in televisione, grazie a Renzo Arbore, ma oggi quasi incomprensibili per chi non ha conosciuto il comico siciliano in “Quelli della notte” o in “Indietro tutta”.
La regia di Maurizio Nichetti non aiuta il film a uscire dalla sola simpatica risata, riducendolo a un surreale film comico che può continuare a piacere solo a chi ha molta simpatia per un datato Frassica. Non c'è praticamente trama, i dialoghi sono in effetti solo dei monologhi bislacchi, pochi gli attori che attorniano il comico riccioluto baffuto siculo, un sottomesso Leo Gullota che utilizza la sua bravura per piccoli camei.
Io però, lo confesso, ho riso, anche di gusto, per alcuni sproloqui, che da tempo non sentivo più, dai tempi del “bravissimo presentatore” di arboriana memoria, e un po' di nostalgia mi è presa per questa risata facile, per il solito doppio senso, per la frase storpiata talmente da modificare completamente il senso del discorso. Insomma un film da rivedere solo se si ha voglia di fare un tuffo negli anni '80, quelli un po' sempliciotti, senza tante pretese, da dimenticare immediatamente dopo. La colonna sonora è orribile, da distruggere.
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