Regia di Tara Subkoff vedi scheda film
Potevano intitolarlo anche #boredom.......
Si può applaudire il tema del cyberbullismo al femminile e tutte le derive asociali dell'adolescenza di oggi, ma il film non poggia su una solida sceneggiatura che si perde in verbosità inutili e concede sprazzi di gusto estetico solo sul finale, evocando Dario Argento: il vero volto dell'assassino, dopo un furoreggiare di maschere e montaggi speculari (il che appunto interessante la parte finale del film), che si palesa nel buio come un'opera d'arte contemporanea in linea con il maledettismo delle opere che si trovano nella casa di un ex pittore maledetto morto suicida, è sicuramente il momento più formalmente alto del film e di moltissimi film horror del decennio... Peccato si tratti di una manciata di secondi conditi da più di un'ora di lungaggini e poca sostanza. Meglio un cortometraggio o almeno un episodio interno ad una antologia.
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