Trama
In lutto per la grave perdita del figlio, una madre è costretta a fare i conti con il dolore e i sentimenti per la figlia e il marito. Alla ricerca di un rituale che le permetta di dire addio definitivamente al bambino morto, finisce con l'aprire un varco tra il mondo dei defunti e quello dei vivi. Con la figlia che diviene il focus del terrore, si ritroverà a doverla proteggere contro quel male rappresentato da chi una volta era il suo amato figlio.
Approfondimento
THE OTHER SIDE OF THE DOOR: LA PORTA TRA LA VITA E LA MORTE
Diretto da Johannes Roberts e scritto dal regista con Ernest Riera, The Other Side of the Door racconta la storia di una famiglia la cui idilliaca esistenza viene sconvolta dal tragico incidente che comporta la morte del piccolo figlio. La madre, inconsolabile per la grave perdita, apprende l'esistenza di un antico rituale che potrebbe permettere il ritorno del bambino per un ultimo addio. Viaggia così fino a un antico tempio, dove una misteriosa porta funge da portale tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Tuttavia, disobbedendo all'ordine di non aprire la porta, finirà con lo sconvolgere l'equilibrio dei due universi e generare caos tra vita e morte.
Con la direzione della fotografia di Maxime Alexandre, le scenografie di David Bryan, i costumi di Divya e Nidhi Gambhir, e le musiche di Joseph Bishara, The Other Side of the Door si appella al folklore indiano e fa riferimento alla vecchia leggenda che ruota intorno al villaggio abbandonato di Bhangarh, dove si dice vi fosse un tempio che era illegale visitare di notte perché popolato dai fantasmi dei morti. Il film è ambientato in India e molti sono i collegamenti con la mitologia indiana e il simbolismo indù che hanno convinto il regista Alexandre Aja a fare da produttore esecutivo.
I PERSONAGGI PRINCIPALI
Protagonista di The Other Side of the Door è l'attrice Sarah Wayne Callies, chiamata a interpretare Maria. Versione idealizzata della donna americana della classe media che ha tutto, compreso un marito devoto e due amorevoli figli, Maria è soprattutto una madre che farebbe di tutto per proteggere i suoi piccoli. Vive in una casa di lusso e ha un'esistenza agiata fino al momento in cui perde il figlio più piccolo, evento che modifica negativamente la sua quotidianità. Attraversando il confine che dal dolore porta alla follia, Maria è incapace di accettare la perdita, allontanandosi progressivamente dal marito e dalla figlia, perdendo il contatto con la razionalità e abbracciando la via del soprannaturale. Rifugiandosi nell'idea di rivedere il figlio morto, prova a mettersi in contatto con lui finendo con lo scoperchiare un terrificante vaso di Pandora.
Il marito Michael ha il volto di Jeremy Sisto. Giunto con la famiglia in India per lavoro, Michael al contrario della moglie, che tenta anche il suicidio, è molto razionale e affronta meglio il dolore per la perdita dell'amato Oliver. La morte di questi in un incidente stradale e il suo ritorno nel mondo dei vivi in forma molto diversa da quella che aveva in precedenza hanno effetti su tutta la famiglia e, inevitabilmente, sulla sorella Lucy. Portata in scena da Sofia Rosinsky, Lucy è minacciata dal ritorno del fratello dal momento che è la prima a entrare in contatto con lui ed è la più a rischio essendo ancora una bambina.
L'attrice indiana Suchita Pillai interpreta invee Piki, la severa ma materna governante della famiglia. Piki è colei che in un certo qual modo spinge Maria a visitare il tempio maledetto per provare a parlare con Oliver perché conosce molto bene cosa significhi perdere un figlio. Il cast principale di The Other Side of the Door è infine completato dall'attore Javier Botet, a cui spetta il compito di raffigurare Myrtu, la strana creatura spirituale dotata di quattro braccia che controlla i confini tra la vita e la morte, strettamente connessa alla mitologia degli Anghori (i nativi indiani della zona in cui vive Maria).
Trailer
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Commenti (8) vedi tutti
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commento di eros7378Horror con risvolti drammatici, ispirato da più riusciti lavori (Pet sematary e Zeder) ma perso dietro una banale e irrisolta sceneggiatura. Ottime le location e validi gli interpreti, decisamente sprecati per un film che è inutilmente ripetitivo...
leggi la recensione completa di undyingDopo 20' mi sono chiesto :"Ma che cavolo di Film sto' vedendo ... ???" visto che,a parte l'insolita location in India altro non e' che un deja-vu' di cose gia' viste anni prima ??!! Ho dovuto mandare avanti e soffermarmi vagamente a salti e poi andava sempre peggio la Storia.voto.1.
commento di chribio1Uno dei più belli di sempre da vedere assolutamente consigliato non ce che dire
leggi la recensione completa di VictorLeoneIn un'India arcaica e primordiale, l'ossessione di una madre che vuole entrare in contatto con il figlio morto scatenerà oscure presenze. Temi classici del cinema horror vengono rivisitati dal regista Johannes Roberts con intelligenza e cognizione di causa, dando vita a un horror ben costruito che avrebbe meritato maggior successo. Voto 7/10.
commento di alexio350Horror con inquietanti entità ambientato in India, ma con attori protagonisti occidentali e una trama da ghost story "nostrana", che attinge piccoli spunti e suggestioni da vari altri film (da "Pet Cemetary" a "Magi"). Il risultato non è originalissimo ma offre passaggi piuttosto riusciti e c'è una buona tensione. Certamente vedibile.
leggi la recensione completa di XoanonPorte che scricchiolano,rumori,simboli vari,tutto il repertorio per elaborare un lutto di una perdita,tutto quello che serve per girare un horror,tutto uguale ad altri migliaia di horror.Scontato e noioso.Voto 4.
commento di ezioQlk trovata carina e suggestiva (l'incidente in macchina, la porta dei morti, la bambina che uccide cane e papà), ma per il resto è la solita minestra, riscaldata. Irritante poi l'ambiente borghese in cui vive la famiglia americana. Anche in India??? Ma basta!!
commento di scapigliato