Trama
Victoria, penalista di Parigi, è una bella donna che ha superato da un po' i trent'anni, ha una dipendenza dal sesso e dal lavoro ed è totalmente concentrata su se stessa. Invitata a una festa di nozze, incontra l'ex marito David ma anche Sam, un ex spacciatore, baby sitter e praticante avvocato, e l'amico Vincent. Il giorno dopo, invece, si imbarca in un processo in cui solo un cane e un fotografo di scimmie sono dalla sua parte. Lacerata dalle pressioni che arrivano da tutte le parti, Victoria è sull'orlo di una crisi di nervi quando finisce per riscoprire l'amore e l'importanza dei propri desideri.
Approfondimento
TUTTI GLI UOMINI DI VICTORIA: UNA DONNA CHE CADE E SI RIALZA
Diretto e sceneggiato da Justine Triet, Tutti gli uomini di Victoria racconta la storia di Victoria, un avvocato penalista che deve districarsi quotidianamente tra tanti drammi: dal calo del desiderio sessuale, compensato con incontri casuali e fugaci, agli assalti di un ex marito che prova a sfruttare, anche economicamente, i risvolti scabrosi della loro passata relazione. Non mancano i sensi di colpa nei confronti delle due piccole figlie, trascurate per cercare una faticosa affermazione professionale. Victoria accetta poi di difendere un suo amico, affidandosi a due improbabili testimoni, uno scimpanzé e un cane dalmata, vince ma inciampa in un nuovo dramma.
Con la direzione della fotografia di Simon Beaufils, le scenografie di Olivier Meidinger e i costumi di Charlotte Vaysse, Tutti gli uomini di Victoria viene definito dalla regista come "una commedia disperata" sulla vita caotica di una donna moderna. Victoria è, infatti, una donna complessa ed evoluta, piena di contraddizioni, che si rivela progressivamente nel corso del film, circondata da una serie di personaggi altrettanto problematici. Victoria è colta sull'orlo di una crisi esistenziale, sempre più chiaramente intrappolata in una spirale emotiva che finisce per contaminare la sua vita professionale. La regista Justine Triet traccia il ritratto di una donna che tenta di conciliare il suo impegno nel lavoro con una continua ricerca, sia pur confusa, di una felicità affettiva e sessuale attraverso incontri tanto deludenti quanto esilaranti che talvolta cominciano su Internet. L'ambizione della regista è stata quella di raccontare la vita turbolenta di Victoria ricorrendo al genere della commedia, che a suo avviso rappresenta il modo migliore per evocare le sue ossessioni: le difficoltà relative alle relazioni tra uomo e donna, la solitudine, la gestione dei figli, la giustizia, il denaro e il sesso.
In Tutti gli uomini di Victoria si riscontrano numerosi elementi comici, come gli animali, personaggi imprevisti e inusuali, che introducono aspetti fantasiosi e assurdi, o come le scene in cui Victoria si confida con persone sbagliate, una veggente, un agopunturista, un cliente, in situazioni sbagliate.
Offre così un'analisi quasi antropologica permeata di realismo e fantasia della nostra società, dove molte madri single, amorevoli ma completamente distaccate dalla loro funzione genitoriale, vivono in appartamenti dove regna il disordine e con figli abbandonati all'anarchia e sovente affidati a baby sitter. È possibile considerare la protagonista Victoria un'eroina dei nostri tempi che, nel momento in cui perde il controllo, vede crollare anche tutte le sue certezze, diventando persino incapace di fare con determinazione la scelta ovvia di difendere il suo amico Vincent, accusato di aggressione nei confronti della compagna. Come sostiene Justine Triet, Tutti gli uomini di Victoria è il "ritratto di una donna che cade, sbaglia, ma come sempre si rialza".
Il cast
A dirigere Tutti gli uomini di Victoria è la regista e sceneggiatrice francese Justine Triet. Dopo aver conseguito il diploma presso l'Ecole Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi, la Triet ha realizzato due opere sul ruolo dell'individuo all'interno di un gruppo: Sur Place (2007), girato durante le proteste… Vedi tutto
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Commenti (2) vedi tutti
La Efira è sempre un bel vedere,ma le situazioni anche grottesche alla fine stancano.Ma la Trier deve avere passione per i tribunali...anche qui ben presenti e costanti.
commento di ezioE' soprattutto la sceneggiatura a fare da solida base in questa commedia interpretata dalla fascinosissima Virginie Efira. La regia diligentemente se ne avvale e narra con buon ritmo una storia su nevrosi, stress, problemi di lavoro e sesso. Non mancano le situazioni comico grottesche tipiche del cinema francese. Il suo marchio di fabbrica.
commento di bombo1