La recensione su Castigo senza delitto

George Hill (Arnoldo Foà), dopo aver scoperto il tradimento della più giovane moglie Katherine (Valeria Ciangottini), decide di rivolgersi a un'ambigua società gestita da un individuo (Corrado Gaipa) che permette di soddisfare un bisogno altrimenti impossibile. Con l'aiuto di un sofisticato processore, infatti, la ditta realizza automi (robot) perfettamente simili agli esseri umani, dando la possibilità ai suoi facoltosi clienti di commettere surrettiziamente un delitto, scaricando la loro violenza su una macchina dalle sembianze umane. I clienti del futuristico locale sono tra i più svariati, tipo una ex attrice che vuole affogare nel bagno la sorella paralitica o un critico d'arte che intende uccidere un "amichetto", sfidandolo all'arma bianca. Ora tocca a George: sottoposto ad una dettagliata analisi clinica precauzionale, per mezzo di una tecnologia diagnostica invadente, il referto ottenuto dal direttore del centro non lascia dubbi: "Asocialità di Wilson - Sindrome dell'outsider. Terapia: omicidio." Nove ore più tardi, messo di fronte al doppio della moglie, tra incertezze, perplessità e timori provocati dall'incredibile realismo dell'automa, George finisce comunque per freddare a colpi di pistola Katherine. Peccato che, solo pochi mesi prima, il governo abbia varato una legge severissima che prevede di punire, con la pena di morte, gli autori di questi "falsi" delitti. George, assieme al direttore e alla sua assistente (Marisa Reichlin), non può evitate alla giustizia di fare il suo corso...

"L'aspetto filosofico della questione è: dove comincia e finisce la vita? I robot sono vivi o morti? Più di una chiesa si è divisa fino alle fondamenta, tentando di risolvere il problema. Reagiscono, pensano, perfino... muoiono. Lei sa, della legge sui robot approvata due mesi fa. È in base a quella legge che lei è stato condannato. Una cattiva scelta di tempo... ecco tutto. Una cattiva scelta di tempo..."

(Ispettore)

Castigo senza delitto: Arnoldo Foà 

Un bel racconto di Ray Bradbury, Punishment Without Crime (1950) [1], stimola Fabio Piccioni a scrivere (in tandem con Roberto Giardina) e dirigere l'ultimo episodio (il sesto della terza stagione) del ciclo TV prodotto e trasmesso dalla RAI, tra il 1980 e il 1982, Il fascino dell'insolito. Piccioni aveva già diretto tre pellicole a partire dal 1972 (Si può fare molto con 7 donne, Afrika erotika e La studentessa), finendo per chiudere la carriera di regista proprio con Castigo senza delitto. Molto più prolifica, invece, la sua attività in veste di sceneggiatore, al servizio di oltre venti film di genere. Il tentativo di ricreare un futuro distopico, nel quale la tecnologia ha raggiunto livelli inimmaginabili arrivando a rendere possibile l'esistenza di macchine del tutto simili agli esseri umani, naufraga in questo caso nel vuoto. Scarso nelle scenografie (fondamentali per una storia di fantascienza), limitato nella durata e girato in maniera poco convinta, Castigo senza delitto delude in buona parte - eccezion fatta per il prologo che rimanda al Psycho (1960) di Alfred Hitchcock -, soprattutto data la presenza di due attori di qualità (Corrado Gaipa e Arnoldo Foà). Curiose alcune analogie - la realizzazione di doppi umani, destinati ad essere massacrati per il divertimento di ricchi in vena di comportamenti violenti - tra il racconto di Bradbury e il recente film di Brandon Cronenberg (Infinity Pool, 2023), tanto da arrivare a concludere che, pur se non accreditato, Bradbury abbia influenzato non poco il soggetto trattato nel film di Cronenberg. Castigo senza delitto è il secondo mediometraggio del ciclo, oltre cioè a Piccolo assassino, ad essere basato su una storia breve di Ray Bradbury.

Castigo senza delitto: Corrado Gaipa 

Citazioni 

"Soltanto i ricchi possono permettersi il lusso di un delitto senza conseguenze."
(Corrado Gaipa)

"Le parole, sono più importanti delle immagini."

(Corrado Gaipa)

NOTA

[1] Contenuto nell'antologia "The Stories of Ray Bradbury", pubblicata per la prima volta nel 1980. Per la serie TV "The Ray Bradbury Theater", nel 1988 ne viene girato un secondo adattamento televisivo dal titolo omonimo (Punishment Without Crime, stagione due, settimo episodio) diretto da Bruce MacDonald. Donald Pleasence interpreta il ruolo di George Hill.

Il fascino dell'insolito  - La serie completa

STAGIONE 1 (1980)

- 1. La mezzatinta

- 2. La stanza n. 13

- 3. Piccolo assassino

- 4. Veglia al morto

- 5. Miriam

STAGIONE 2 (1981)

- 1. La strada al chiaro di luna 

- 2. La casa della follia

- 3. Impostore 

STAGIONE 3 (1982)

- 1. La tortura della speranza

- 2. La scoperta di Morniel Mataway

- 3. Vampirismus

- 4. La cosa sulla soglia 

- 5. La specialità della casa

- 6. Castigo senza delitto 

"Sembrava adesso più calma, ma si percepiva ancora una disperata tensione dentro di lei. Eppure, quel suo fuoco interiore, così oscuro e profondo, si era dileguato, la sua forza vitale era svanita, come aveva già visto in tanti altri androidi. La classica rassegnazione, una accettazione puramente meccanica e razionale di ciò che un organismo autentico, con due miliardi di anni di evoluzione e d'istinto di conservazione, non avrebbe mai potuto sopportare."

(Philip K. Dick)

Castigo senza delitto (Fabio Piccioni, 1982)

(Video soggetto a limiti d'età)

F.P. 15/04/2023 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 44'42")