Regia di Claude-Michel Rome vedi scheda film
25 novembre :giorno contro la violenza delle donne. La rete 4 presenta il telefilm “L’Emprise”, il racconto di un Amore sbagliato di cui fu vittima Alexandra Lange, ruolo interpretato molto bene da Odile Vuillemin. Una ragazza di appena 17 anni prigioniera psicologicamente di un uomo aguzzino, un violento,un folle,un tremendo simulatore che per 14 anni la terrà legata a sé usandole ogni genere di violenza, da quella fisica a quella psicologica col ricatto e la minaccia. Sullo schermo presta il volto del marito il bravo attore Marc Lavoine, che avrà trovato difficile fare quella parte, che fa molto bene. Una storia vera di pochi anni fa, conclusasi nel 2012. La presenza dei figli non ferma il violento genitore che scatena ogni suo istinto anche contro di loro. 14 anni di inferno da cui Agata non riesce a fuggire, prigioniera di se stessa,della paura, di un amore sbagliato. A soccombere alla violenza di un uomo contro le donne è sempre la donna anche quando riesce a liberarsene uccidendolo. Dovrà essere processata, dovrà confessare anche l’inconfessabile, mettere alla luce ciò che per lungo tempo ha voluto sempre tenere nascosto con la giustificazione “è mio marito”, colui a cui devo portare rispetto, forse chissà non sia cambiato.
Il suo lungo silenzio, la sua inerzia,la sua sopportazione diventano un bumerang d’accuse contro di lei. Nessuno senza aver provato può capirla, quindi in un processo il giudice preposto all’Accusa deve sollevare l’indice contro di lei per chiedere la sua condanna per omicidio. Abbiamo visto in tantissimi film trattare direttamente o indirettamente questo argomento che in questo è lo specifico, un film vero in tutta la sua crudezza, vien da chiedersi in continuazione: perché è ancora lì a subire dopo anni ed anni,14 anni, dopo aver avuto tanti figli? Non vuol far mancar loro il padre, ma quale padre!
La violenza contro la donna non la si racconta,la si subisce. Ogni giorno in tutto il mondo migliaia di donne che subiscono violenza tacciono,in un mondo spesso consapevole ma inerme che attende anch’ esso di conoscere come andrà a finire. Così il fenomeno tanto deprecato da tutte i popoli civili si perpetua e si fa sempre più frequente e minaccioso. Le motivazioni sono date non tanto dal comportamento soggettivo della donna,oggetto non causa della violenza, quanto dal generico modo d’essere della donna oggi sempre più libera, ma la motivazione va soprattutto cercata nell’ incapacità dell’uomo che si sente sempre più debole ed impreparato ad affrontare la vita di coppia.Non è più la gelosia di un tempo ad armare la mano del marito tradito,ma i suoi dubbi, le sue incertezze, la sua incomprensione verso la sua donna e gli altri; sono le condizioni di vita e la nuova società improntata sul liberalismo sulla confusione di civiltà e costumi diversi, sul tutto ci è concesso, che portano ad essere sempre più violenti nella donna in genere, parlo delle violenze non solo di quelle perpetrate in casa,sotto un certo errato concetto di “a me è permesso” ma anche delle aggressioni avvenute per le strade,nei locali,nelle campagne,nei posti di lavoro. Sotto processo è la Società.Il film, bello ed istruttivo, ha un ottimo finale nella bellissima arringa dell’Accusa che fa un’analisi seria,vera,approfondita e critica dell’evento su cui la giuria è chiamata a giudicare, un ottimo Marc Lavoine.
Gli interpreti nelle parti del genitore,dei figli, dell’amica e del Giudice sono in linea col resto del film, una bellissima canzone, liberatoria accompagna Agata all’uscita del tunnell. Sotto processo è chi la Società.chibar22@libero.it
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