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Sole cuore amore

Regia di Daniele Vicari vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Sole cuore amore

di mck
9 stelle

Rimosso, espulso e bandito il patetismo dell'Osceno, ecco l'Empatico: la Vita, fra il quotidiano e l'eterno.

 

 

Madonna degli Affanni.

"I Giorni Contati" di una "Mamma Roma" ("une Femme Douce") antinomicamente kenloachian-dardennesca ("Rosetta", "le Silence de Lorna", "Deux Jours, Une Nuit"), tra "Mouchette" e "Au hasard Balthazar".

 

Isabella Viola:

- https://www.ilmessaggero.it/roma/storie/donna_morta_metro_madre_4_figli-192424.html

E le altre:
https://bari.repubblica.it/cronaca/2015/08/03/news/taranto_la_cgil_denuncia_bracciante_49enne_morta_sotto_il_caldo_torrido_come_mohamed_-120347891/
https://bari.repubblica.it/cronaca/2017/09/02/news/taranto_un_altra_bracciante_morta_nei_campi_come_paola_clemente_indagato_il_titolare_dell_azienda_agricola-174483076/

 

"Austerità" di Spartiti (Max Collini by Offlaga Disco Pax e Jukka Reverberi by Giardini di Mirò), 2016:

 

Daniele Vicari -{i documentari: l'esordio - sotto l'egida di Guido Chiesa e Davide Ferrario [destino comune a quello di Vicari, il loro: due nomi imprescindibili del cinema italiano recente-contemporaneo, "ridotti(si)" col/dal tempo, ma a loro modo resilienti; Gianni Zanasi, anche se più parco, e perciò meno "compromesso" (a tal proposito si consideri Davide Marengo), è un altro nome a loro accomunabile, e penso, per contrasto, a "Troppa Grazia"], co-diretto anche con Marco Simon Puccioni ("Quello che Cerchi", "Riparo", "Come il Vento") e Antonio Leotti (che collaborerà in fase di scrittura con Vicari per "Velocità Massima" e "l'Orizzonte degli Eventi") - di "Partigiani", e poi: "Uomini e Lupi"(prodromo a "l'Orizzonte degli Eventi"), "Bajram" (con Luca Gasparini), "Comunisti" (ancora in collaborazione con Davide Ferrario), "Non Mi Basta Mai" (ancora in collaborazione con Guido Chiesa), "Morto che Parla" (su Mario Cipriani), "Sesso, Marmitte e VideoGames" (prodromo a "Velocità Massima"), "il Mio Paese", corollario passo-passo a "l'Italia Non è un Paese Povero" di Joris Ivens del 1960, "Foschia Pesci Africa Sonno Nausea Poesia" (su Genova), "la Nave Dolce" (sullo sbarco dei 20.000 a bordo della mercantile Vlora al porto di Bari proveniente da Durazzo nell'agosto del 1991) e "UnoNessuno"; i film di finzione narrativa: "Velocità Massima", "l'Orizzonte degli Eventi", "il Passato è una Terra Straniera" (da Gianrico Carofiglio"), "Diaz - Don't Clean Up This Blood" (da Scajola a Bolzaneto), questo "Sole Cuore Amore", e "Prima che la Notte" (su Giuseppe Fava e "i Siciliani"); e la Scuola Regionale di Cinema intitolata a Gian Maria Volontè}- è "confinato" (sacrificato in pasto al Grande Pubblico) a girare per la tv di stato [il comunque ben più che apprezzabile appena citato "Prima che la Notte", col grandioso (pasolingadda) Fabrizio Gifuni], mentre qualcuno deve spiegarmi perché Isabella Ragonese non gira 4 o 5 film l'anno, o magari uno soltanto, solamente però diretta da Nanni Moretti, Marco Bellocchio e/o Gianni Amelio [da apprezzare e (far) conoscere il sodalizio con Giorgia Cecere (“il Primo Incarico” e “In un Posto Bellissimo”) e l'una tantum con Valerio Mieli (“Dieci Inverni”)], ché l'unico dei grandi non ancora resisi defunti ad essersi accorto di lei - dopo la scoperta di Crialese, il ruolo-della-vita con Virzì (collaborazione rimasta un unicum irripetuto, e sì che il cinema del regista livornese ne avrebbe di corpi, volti e storie da far incarnare all'attrice palermitana) e le conferme di Luchetti, Mazzacurati e Soavi/Manfredonia - è stato Mario Martone. Poi dice che non si pote bestemmiare. E i maiali baciano la Madonna. Consoliamoci: Scarlett Johansson ha girato 4 film decenti in 12 anni.

 


Eli (Isabella Ragonese) + Vale (Eva Grieco: danza, danza, danza, Marianna Ucrìa), due appellativi tronchi, due diminutivi per due vite incompiute (proprio come la spensierante canzoncina/canzonetta di Valeria Rossi che imperversava nell'estate italiana del G8 di Genova), immerse nella totalità (le tre parole dell'antifrastico ritornello titolante: una stella e un muscolo che consentono un sentimento, vale a dire una ragione di vita). Mario (Francesco Montanari, bravissimo, ma soprattutto marito di Andrea Delogu) le ha preso appuntamento per lunedì (elettrocardiogramma, hold, . Nicola (Francesco Acquaroli: splendido caratterista di razza, si muove e anima il quadro: da Diaz a Dogman, passando per tanto teatro, Arance e Martello, la trilogia di Sibilia - l'essere umano, non la quasi omonima (cognomonima) spora fungina del M5* - e tanta tv: Romanzo Criminale, Rocco Schiavone e Suburra) non può farci niente, non è colpa sua: non è cattivo, è un derelitto misero e meschino. Chiudono l'ottimo cast Paola Tiziana Cruciani, Giulia Anchisi e Chiara Scalise.

 

 

Fotografia: Gherardo Gossi. Montaggio: Benni Atria feat. Alberto Masi. Musiche: il jazz di Stefano Di Battista [l'essere umano, non il quasi omonimo (cognomonimo) esponente fungino del M5*] feat. Enrico Rava e l'elettronica di Valerio C. Faggioni. Produttore: Domenico Procacci (Fandango) con RaiCinema (+ Regione Lazio e Ministero dei Beni Culturali).

 

 

Rimosso, espulso e bandito il patetismo dell'Osceno (Passione, Calvario, Via Crucis, Martirio, Supplizio), non resta che l'Empatico: la Vita (Roma, Salario, via Savoia 31, ore 11 del 15 gennaio 1951, e il di là da venire SSN), tra il quotidiano [dalla Pontina (Torvajanica) al Tuscolano - ed Eli “si perde”, proprio come la Lucia di “In un Posto Bellissimo” di Cecere -, due ore all’andata, due ore al ritorno (Tennessee Ernie Ford (Merle Travis, the Platters, Johnny Cash…, senza contare la solecuoreamorizzazione da parte di Mogol/Arigliano), “Another day older and deeper in debt / Saint Peter, don't you call me 'cause I can't go / I owe my soul to the company store...”], “Mi Piace Lavorare (Mobbing)”, e l’eterno: allevare e crescere figli, con un po' di companatico: “È lei che mi ha insegnato a ballare.”

 

 

* * * * ¼    

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