Regia di Wolfgang Petersen vedi scheda film
Convincente questo poliziesco televisivo, della serie tedesca "Tatort". Il futuro regista di "U-Boot 96" si cimenta qui in un'opera molto meno spettacolare, ma assai più densa e interessante dal punto di vista dei personaggi, delle atmosfere, e della sottile tensione che la pervade.
La trama ha apprezzabili elementi di originalità, non tanto per il tema della fuga per la vendetta - non proprio nuovo - ma per la sostanziale inversione delle parti che a poco a poco prende forma. Il cacciatore, il galeotto vendicatore è un tipo che ha i suoi peccati, non è simpatico ma non è del tutto disprezzabile; anzi alla fine mostra qualche accento di nobiltà d'animo; il perseguitato, la vittima designata, è un ricco arrogante e strafottente, che violenta le ragazze e riesce a farla franca, e che opprime e ricatta la comunità del villaggio.
E' interessante come Petersen riesca a costruire un'atmosfera rarefatta e sospesa, venata però di tensione. Trovo anche riuscita la rappresentazione dell'ambiente del paesetto di provincia, segnato dal grigiore e dal torpore, e popolato da strani personaggi un po' inquietanti: persone ostili a chi viene da fuori e appena tolleranti tra di loro, tipi con lo sguardo torvo, che non amano parlare, e tacciono soprattutto i mali e le tensioni che innervano la vita del paese. La scelta degli attori è indovinata, perché ciascuno di essi riesce a colpire e lasciare il segno. Non manca lo scemo del villaggio, che però non ha niente di simpatico.
Da segnalare anche l'interpretazione di Klaus Schwarzkopf nei panni del commissario Finke, un attore che sa dare spessore al suo personaggio.
Il Petersen televisivo, che di fatto non è TV ma cinema, è una nicchia che varrebbe la pena scoprire anche in Italia. PS: recentemente rieditato (ahimè) in 16/9, ma la versione a schermo integrale circola su Youtube; il titolo significa "Riserva di caccia".
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