Regia di Mario Monicelli vedi scheda film
Un angosciante ed increscioso episodio negativo della carriera di Monicelli. Purtroppo anche i grandissimi sbagliano ed è giusto ammetterlo: un film di oltre cento minuti su una faccenducola (peraltro nemmeno così originale o rivoluzionaria) degna tutt'al più di qualche minuto di sketch, è una macchia indecorosa - per fortuna la carriera del maestro di Viareggio può non curarsene eccessivamente. Indiscutibile però è il fatto che questa Mortadella sia durissima a digerirsi: la pesantezza di stomaco è dovuta, oltre all'inspiegabile durata (succede tutto nei primi minuti del film, poi si chiacchiera vanamente), anche ad una Loren protagonista insipida, ad un Proietti (doppiato male da sè stesso!, cioè quasi una bestemmia, ma ascoltare per credere) che entra ed esce dal film senza lasciare alcun segno, ad una trama rigurgitante banalità e luoghi comuni. Ed anche alla velleità critica, che dati i presupposti si può intuire quanto poco risulti credibile, basata su altrettante amenità e stereotipi antiamericanisti. Molto male.
Dogana Usa, ad un'italiana viene requisita una mortadella. La donna fa una scenata isterica, passa un giornalista e ne scrive un pezzo.
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