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Saint Amour - La strada del vino verso l'amore

Regia di Benoît Délepine, Gustave Kervern vedi scheda film

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La recensione su Saint Amour - La strada del vino verso l'amore

di alan smithee
7 stelle

Un viaggio esistenziale ironico e quasi surreale sulla strada del gusto, del vino e della produzione agricola da parte di padre e figlio che si sono per troppo tempo mal sopportati o addirittura evitati. Grandi interpreti, sceneggiatura goliardica e pungente con qualche volo eccentrico che rende più gustoso un viaggio che è una ricerca di dialogo.

FESTIVAL DI BERLINO 2016 - CONCORSO

Storia tenera, buffa e scanzonata, nello stile che ha reso famoso e piuttosto grande ed apprezzato il duo registico Kervern/Délépine (quelli dei due strepitosi Louise Michel e Mammuth), e che porta al centro dell'azione un altro duo piuttosto insolito ma azzeccatissimo: Gérard Depardieu e Benoit Poelvoorde, padre e figlio allevatori che partecipano, come ogni anno, alla fiera dell'agricoltura di Parigi. Il primo deciso a vincere un premio grazie al suo mastodontico toro pregiato, l'altro girovagando cialtrone tra gli stand e pensando solo ad ubriacarsi e a fare il cascamorto con stegiste e altra fauna femminile.

Due personaggi, padre e figlio, apparentemente opposti ed un pò ostili o diffidenti l'uno verso l'altro, ma in realtà molto simili. Se ne accorgeranno nel momento in cui intraprenderanno un viaggio all'interno della Francia rurale, attraversando la realtà produttiva (vinicola e non - il Saint Amour è un pregiato vino rosso francese) di un paese che ha ancora un legame molto saldo con lo sfruttamento delel risorse naturali e la campagna.

Guidati da un eccentrico tassista, pure lui molto più fragile e complessato di quanto lasci intendere (è il bravissimo e stralunato Vincent Laoste), i due uomini scopriranno una realtà ancora più varipinta di quelli che sono i loro arditi o inusuali comportamenti o modi di vivere: le bizzarrie della vita di provincia, salvo poi trovare in Venus (la sempre magnifica e seducente, qui rossa fiammante e abile cavallerizza, Celine Sallette) la donna con la quale ritrovare, tutti e tre assieme, un equilibrio perso o addirittura mai raggiunto.

Commedia grottesca e spiritosa, goliardica e satirica, affastellata di apparizioni di lusso (lo stesso Kervern, attore abituale e spesso esilarante in molte altre occasioni, Chiara Mastroianni, Andrea Ferreol, pure lo scrittore Michel Houellebecq, già attore protagonista con il duo di registi in una loro esilarante precedente avventura - Near Death Experience - qui nel ruolo di un imbarazzato e laido titolare di Chambre d'Hotes che accoglie i tre viaggiatori, e nasconde subdolamente nello scantinato un bel fardello di "ospiti" clandestini troppo rumorosi per non venire sgamati nottetempo) e dominata dal virtuosismo straripante di un trio attoriale davvero eterogeneo ma ben congeniato ed amalgamato, in cui ogni sfaccettatura e caratteristica dell'uno serve a completare l'insieme dei tre. Presentato nella sezione Concorso a Berlino 2016, il film sta riscuotendo una buona accoglienza di pubblico nelle sale francesi.

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