Regia di Walter Hill vedi scheda film
Interessante e a tratti affascinante secondo film da regista di Walter Hill, che prima di cimentarsi nel bellissimo cult "I guerrieri della notte", un anno prima realizzò un film notturno diametralmente opposto.
"Driver" racconta la storia di un abile pilota a sangue freddo che viene assoldato dalla criminalità per fuggire dopo un colpo. Se il tema può ricordare il più recente "Drive" di Refn, lo si fa a ragione, in quanto i primi minuti del film, ma anche la freddezza ed enigmaticità del protagonista (un eccellente e laconico Ryan O'Neal), ricordano il lavoro di Refn, anche se quest'ultimo, per scelta stilistica, risulta più colorato, fumettistico, voluto. Al contrario il lavoro di Hill è molto più asciutto ma sincero, che ricorda più l'estetica ed i personaggi dei film di Melville, in particolare il Frank Costello di Delon, ma anche una deriva estetica a tratti televisiva.
Il "Driver" di Hill si mostra così, pietra grezza con musiche totalmente assenti nei dialoghi, quasi a voler sottolineare un amore per un certo film francese d'azione di quegli anni, ma ancor più scarno e notturno.
Accompagna il protagonista un cast abbastanza riuscito, di un ambiguo poliziotto corrotto che ama la scommessa, che sarà comune denominatore lungo tutto il film fino al finale, anch'esso asciutto, che denota sia la sfida tra protagonista ed antagonista, ma anche ammirazione. Gli incontri tra il pilota ed il poliziotto ricordano quelli ripresi più in là da Mann in "Heat, la sfida", tra De Niro e Pacino:
probabilmente "Driver" è un film poco conosciuto tra il grande pubblico ma ben conosciuto da registi e sceneggiatori.
Convince meno Isabelle Adjani, anche lei amante della scommessa e del gioco, ma meno presente e convincente. La sua assenza voluta di espressioni è sicuramente meno convincente di quella di O'Neal, che denota carattere e carisma anche, e soprattutto, nei silenzi.
Da vedere.
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