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Il giovane Karl Marx

Regia di Raoul Peck vedi scheda film

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La recensione su Il giovane Karl Marx

di lamettrie
9 stelle

Un bel film. notevole per la precisione filologica, con cui è ripresa la vita quotidiana di metà ‘800. E per la verosimiglianza con quelle che han potuto essere le condizioni reali della vita di Marx: le sue inquietudini, i suoi principi morali e politici, le sue rabbie, la sua consapevolezza superba. In particolare viene bene messa in luce la difficoltà economica in cui si dibatteva il filosofo: avrebbe potuto prendere tantissime altre strade per la tranquillità economica, ma non lo volle mai fare, per non tradire la sua visione di giustizia sociale, che ha perseguito con la grinta che l’attore August Diehlgli mette addosso benissimo. Questo disadattamento pubblico è direttamente figlio della sua sete profonda di bene pubblico; la ribellione dipende anche da una onestà estenuata fino a divenire maniacale. Un’assenza di compromessi che ben può essere nata, seppur come luminosa eccezione, in Germania; non certo in Italia, dove film come questi hanno una grande valenza educativa: qui siamo stati sovente educati alla paura, all’accettazione omertosa dell’ingiustizia, alla sconvenienza di prese di posizione radicali. Con tutto il male che ne è conseguito, in termini di compromessi al ribasso, di servilismo.

Commuovente è il coraggio, la capacità di andare oltre le tante, anche soverchie, difficoltà del momento, pur di essere all’altezza della propria missione di liberazione universale dal male. Il film ha proprio il suo massimo pregio proprio in questo: mostrare da una parte, quest’ansia, dogmatica, di coscienza di avere il punto di vista migliore in favore del mondo intero; dall’altra, le smentite della vita quotidiana, in termini di povertà (per non voler accettare compromessi), di opposizioni anche all’interno dei propri circoli, di lotta furibonda, e quasi persa in partenza, con i regimi oppressivi, che lo hanno costretto all’esilio, alla clandestinità: a una vita d’inferno.

Ma un altro merito del regista e sceneggiatore Peck è quello di mostrare tutta la ragione che Marx ha avuto: l’orrore dello sfruttamento nelle fabbriche. Questo è ed è stato vero: si palpa tanto nei drammi sul lavoro degli operai, quanto nelle dichiarazione consapevoli dei vergognosi capitalisti, ricchi fino al midollo grazie proprio a tale offesa continuata e pervicace verso altri simili.

Il film non è affatto una versione patetica o ortodossa del celeberrimo economista. Non si presta affatto ad essere un film facile, ovvero superficiale, e dunque commerciale. La critica che Marx mosse contro gli illusi del suo tempo, per quanto agguerriti, è riprodotta appieno. Si sottolinea il suo approccio scientifico alla questione sociale. La differenza è sottolineata proprio dalla frase: “L’ignoranza non ha mai fatto bene a nessuno”. Mentre altri vagheggiavano appelli irrealizzabili alla bontà e fratellanza universali, su base spesso religiosa, lui tagliava corto, facendo appello alla competenza. Che effettivamente lui aveva come quasi nessun altro al suo tempo. E, in tal senso, la sceneggiatura è felicissima nel mostrare i debiti che lo stesso Marx aveva: verso cose che non conosceva prima, come gli economisti classici inglesi, come verso altri attivisti.

Splendido, onestissimo, è il ritratto della sua amicizia con Engels: un affetto virile, innervato da una stima seria e da una commilitanza deliberata, di lotta “spirituale” davvero uniche per l’età. Engels è poi interpretato benissimo.

Ma forse sono ancora meglio interpretate le figure femminili. Non solo nel senso della recitazione, ma soprattutto perché ne è resa a sufficienza l’importanza riguardo i loro compagni;  e, in generale, l’importanza delle donne ribelli alla sottomissione, riguardo la storia dell’umanità tutta. Le due spose dei filosofi sono figure splendide, a tutto tondo: donne che coniugano il  rigore all’affetto, il senso d’indipendenza all’amore capace di legare a fondo, l’intransigenza alla libertà individuale. Così hanno messo assieme in modo felicissimo e realistico tanti aspetti che difficilmente possono essere messi assieme.

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