Trama
A 26 anni, Karl Marx conduce la moglie Jenny sulle strade dell'esilio. Nel 1844 a Parigi incontra il giovane Friedrich Engels, il figlio del proprietario di una fabbrica che ha studiato la nascita del proletariato inglese. Il dandy Friedrich contribuisce a dare a Karl il pezzo mancante del puzzle che costituisce la nuova lettura del mondo. Insieme, tra censura e raid della polizia, riusciranno a mettere in atto la più grande trasformazione teorica e politica dai tempi del Rinascimento.
Trailer
Recensioni
Il regista non ricostruisce l’intera vita di Karl Marx (Treviri 1818-Londra 1883), secondo lo schema di un generico biopic: si limita a evocarne, con rigore storico, il breve periodo fra il 1843 e il 1848, indugiando sugli anni che precedettero la stesura del Manifesto del Partito Comunista (1848), che come sappiamo porta la firma di Marx e quella di Friedrich Engels (Barmen… leggi tutto
8 recensioni positive
Recensioni
CINEMA OLTRECONFINE
1844: a quasi cinquant’anni dalla Rivoluzione Francese, l’economia europea di metà ‘800 ha subito una trasformazione radicale ed epocale, passando la produttività dalla prevalenza della coltura dei campi e dello sviluppo del piccolo artigianato, ad un progresso senza sosta dei processi tecnologici che, dall’invenzione della macchina a… leggi tutto
4 recensioni sufficienti
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Commenti (13) vedi tutti
Buon film: un'amara consolazione. Di quella filosofia lì c'è rimasto il film. Un'umanità svuotata e ottenebrata non può più ricevere Marx.
commento di TortellaüberallesLa Storia fatta così è sempre un piacere.
leggi la recensione completa di tobanisFilm che vidi con interesse , l'unica pecca che ci ho trovato è nella scena in cui Marx ed Engels rileggono il "Manifesto del Par tito Comunista " , un pò di retorica e teatralità non avrebbe guastato, vista l'importanza storica del documento, come quando , nei film a sfondo religioso, si declamano le Sacre Scritture .
commento di blualberto1966In tempi nei quali il capitalismo sta riportando i lavoratori a livelli di dipendenza semi schiavile, questi sono film necessari. Raoul Peck non è solo un regista cinematografico ma anche una persona impegnata politicamente in realtà difficili.
commento di bombo1Mi viene in mente il film su Confucio. Una celebrazione, a beneficio di chi conosce già le vicende, o perlomeno ne ha già un'idea preconcetta. Rispetto a Confucio, si dorme di meno.
commento di putrellaUn biografia onesta, che non si pone come obiettivo quello di fare un'agiografia di Marx, ma di delineare la genesi del suo poderoso disegno filosofico. Un merito del film è quello di far emergere il ruolo influente avuto da Engels, non solo nella redazione del Manifesto Comunista, ma anche nel dare un ordine sistematico al pensiero "marxista".
commento di Peppe Comuneun buon film fra il didascalico e il biografico che pero' non riesce quasi mai a coinvolgere lo spettatore. Gli ultimi due minuti sui titoli di coda sono il meglio del film: il pensiero marxista non è morto ma vive nelle lotte sociali fino ai nostri giorni, ottima l'idea di mettere Bob Dilan come colonna sonora dei minuti finali.
commento di cammerciFilm biografico riproposto in streaming da RAIPlay in occasione del primo maggio.
leggi la recensione completa di laulillaProduzione bene svolta ma cose Filo-Politiche che saranno anche ricordate come "che rottura di palle" !!! voto.5.
commento di chribio1Un bel film che ripercorre le battaglie ideologiche di Mark e del suo fedele amico Engels.
commento di Falco00Un buon film, forse un po' noioso ma interessante ed emozionante su un grande momento storico e un personaggio che ha rivoluzionato la storia moderna.
commento di corradopemergono sentimenti contrapposti: la classicità della messa in scena, peraltro molto meticolosa, rende il film a tratti un po' bolso e privo di mordente, e altresì la romanticizzazione delle vicende raccontate può risultare stucchevole. ma Peck sa girare. andrebbe visto, se non altro, per fare un bel "bagno" di Storia. un sontuoso bigino? avercene.
commento di giovenostaLa regia di Raoul Peck resta costantemente al servizio della sceneggiatura, ma senza celare la fervente volontà di instaurare nel pubblico una consapevolezza politica.
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