Regia di James DeMonaco vedi scheda film
Cominciamo subito col dire una cosa. Che questo film mi ha definitivamente conquistato e che lo considero uno dei film più belli ed esaltanti mai visti nella mia ormai lunga vita. Non è un film come gli altri. Mi ha profondamente impressionato, probabilmente perchè tocca in me corde importanti e tocca nervi sensibili. Una delle domande è_ "si tratta di un film politico o è solo fiction o science fiction?" La mia risposta è sì, decisamente un prodotto che politicamente s'impegna ad assumere delle posizioni importanti. Un film che ha il coraggio di mettere tutto il dito nella piaga. E la piaga è evidentemente quella di questi nostri tempi carichi d'odio. Odio di politica e di religione. Tempi in cui gran parte di chi fa politica sa che cavalcando populismi e demagogie potrà sfruttare il crescente malessere che dilaga ovunque ad ogni latitudine. Crisi economica. Troppa gente chiede troppo. Non ci sono risposte per tutti. E allora serpeggia una sensazione terribile, solo pensata e mai espressa: ELIMINARE FISICAMENTE chi non è produttivo, chi non ha un lavoro. Ipotesi nazista? Ma che importa, se necessario, per il Bene della Grande Nazione, per il benessere della Società, si studieranno i sistemi per rendere fattibile anche il più orrendo dei progetti. Ed è da questo ragionamento che nasce il soggetto di questo film, incredibilmente disumano ma perfettamente in linea con chi mette la sopravvivenza e la prosperità economica al primo posto su tutto. Con tale obbiettivo l'America viene RIFONDATA, da un collegio di PADRI COSTITUENTI che ne faranno una NAZIONE RISORTA. Una nazione dove chi avrà il Potere in pugno dovrà assumersi la responsabilità tremenda ma "giusta" di creare una società dove solo chi saprà meritarselo potrà vivere e prosperare, gli altri dovranno lasciare il posto (fisicamente) a chi saprà dimostrare che è MIGLIORE. Aberrante? Mah, eppure io sono sicuro che secondo alcuni non è un'idea da buttare, in fondo. Guardiamoci negli occhi. Senza arrivare a questi livelli di disperazione, oggi abbiamo politici come Salvini o come Trump che -appoggiati da giornalisti con tanto tanto pelo sullo stomaco come Vittorio Feltri- non vanno tanto per il sottile quanto ad ostentare scelte caratterizzate da un cinismo che personalmente io trovo ributtante. E parlo di gente (sia politici che giornalisti) che "va al sodo", che non fa salotti e che colleziona consensi da parte di un'umanità sempre più cinica e poco incline alla discussione, sostituendola con la voglia di risolvere il problema ELIMINANDO chi "è di troppo". E questo è ESATTAMENTE il principio che muove quello che è nel film il nucleo del potere di una NUOVA AMERICA RISORTA. E non a caso in questa nuova America, sono i neri a guidare un'opposizione dal basso del popolo democratico. Oltre al fatto poi che il film ci dice chiaramente che i politici non sono tutti uguali. Come a dire (leggendo in filigrana) che i valori progressisti e quelli conservatori cozzano con evidenza. Come a dire che destra e sinistra non sono la stessa solfa. Che -e diciamolo- Obama e Trump esprimono valori assai differenti. Perchè -vedete- è troppo comodo il vecchio "son tutti uguali, son tutti imperialisti, son tutti guerrafondai" (che equivale al nostro "magnano tutti, rubano tutti"). Eh no, è molto meno "piacione" e molto più coraggioso sposare -come fa il film- una tesi democratica che viene opposta a quella repubblicana. Intendiamoci, il film non si schiera POLITICAMENTE ma lo fa senz'altro sul piano UMANO e soprattutto SOCIALE, richiamandosi a valori ben precisi di solidarietà che non sono quelli esclusivi del profitto e dei bilanci. Vabbè ho disquisito troppo, e vedendo il film vi farete anche voi un'idea sulla base della quale mi piacerebbe confrontarmi con chiunque lo voglia. Il succo -anyway- sta nella assoluta contemporaneità e attualità del senso di quest'opera. Capace di trasformare un thriller-action di ispirazione sci-fi in un dramma politico tremendamente vibrante. E di questo va dato atto prima di tutto allo sceneggiatore e regista che si è occupato di tutti e tre i capitoli finora sfornati di questa serie. E qui, piccola parentesi per dire che se i primi due episodi erano in fondo piuttosto contigui, qua si registrano un cambio di passo e di ambientazione notevoli, con una prospettiva piuttosto diversa. E a tale proposito ho rilevato opinioni diverse (personalmente tutti i capitoli mi hanno appassionato in egual misura, ma forse quest'ultimo è leggermente migliore dei precedenti). Adesso spero solo che venga ulteriormente proseguita la serie (magari ricorrendo a qualche artificio, perchè i margini narrativi per continuare paiono ristretti). E devo dire che in questa montagna di remake, sequel e prequel che stanno ammorbando Hollywood in una catena di vuoto creativo senza fine, beh, questa è la sola eccezione che amo e che auspico. E che conferma la regola. La vicenda ci parla di una Notte (del Giudizio) in cui i vertici del governo americano rendono legale ogni omicidio, il cosiddetto SFOGO ANNUALE in cui ognuno potrà massarare chi vuole, legalmente, ottenendo il doppio risultato di sfogare la propria carica di aggressività e di eliminare dal bilancio dello Stato il mantenimento economico di chi non produce reddito (e infatti coloro che verranno spazzati via saranno ovviamente i più indigenti e disperati (homeless in primis). Questo è lo sfondo, sul quale si muovono una senatrice (di evidente estrazione democratica), un poliziotto coraggioso, un direttore nero di un modesto supermercato, il suo giovane aiutante e una "leader" nera carismatica. Tutti personaggi ben definiti, cui vengono affidati dialoghi incalzanti e mai banali, su uno sfondo action molto ben raccontato e sviluppato. Resi gli onori che spettano all'autore James DeMonaco, dell'ottimo cast va segnalato inninzitutto Frank Grillo (il sergente Leo Barnes guardia del corpo "democratica" con una curiosa somiglianza con...Manu Chao). Elizabeth Mitchell (la senatrice Charlie Roan). Betty Gabriel (la leader carismatica nera Laney Rucker). Science fiction, horror, action thriller, okay, ma si respira un'aria da America d'oggi.
E concludo con una citazione (riferita al personaggio del poliziotto Leo Barnes impersonato da Frank Grillo) dell'ottimo direttore di Film Tv, Mauro Gervasini: "Frank Grillo è il perfetto eroe di questi tempi devastati e vili. Purtroppo il suo personaggio vive solo sullo schermo".
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