Gioacchino Rossini ormai vecchio e malato (immaginario) rievoca nella sua casa di Passy, presso Parigi, la sua giovinezza: da tamburino nella banda a compositore corteggiato dai teatri di tutta Europa. Monicelli ricostruisce la vita del grande compositore pesarese, ma senza il nerbo e la passione che sarebbero stati necessari.
Un film stancante e pesante, non solo per la durata, la storia della vita raccontata in modo troppo dettagliato. Il film utilizza un flash-back quasi completo.
Chissà se Monicelli era il regista più adatto a mettere in scena l'omaggio ai duecento anni dalla nascita di Gioacchino Rossini (1792-1868). Forse, tra gli italiani, sì. Fatto sta che non ne esce quel granché e, nonostante un buon cast e mezzi più che discreti, alla fine si resta con la noia, mitigata da qualche brano della musica dell'artista pesarese. leggi tutto
Ultima puntata di FILMCALENDARIO, a distanza di un anno dalla prima, pubblicata il 30 marzo 2012. Grazie a chi ha letto, commentato e apprezzato.
Alessandro.
Si sa che Robert Altman abbandonò il progetto perché indispettito dalle troppe raccomandazioni ricevute per far lavorare attrici di dubbia professionalità. La palla passò quindi a Mario Monicelli che non ha nessun interesse nei confronti della biografia del compositore del Barbiere di Siviglia se non quello di portare il risultato a casa senza infamia e senza lode.…
questa simpatica canzone di Paolo Conte racconta che a causa del suo girarsi e rigirarsi su una poltrona di cinema per ammirare una bellissima donna di qualche fila dietro,lui il film non l'ha praticamente visto.…
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Chissà se Monicelli era il regista più adatto a mettere in scena l'omaggio ai duecento anni dalla nascita di Gioacchino Rossini (1792-1868). Forse, tra gli italiani, sì. Fatto sta che non ne esce quel granché e, nonostante un buon cast e mezzi più che discreti, alla fine si resta con la noia, mitigata da qualche brano della musica dell'artista pesarese.
Un film nato malissimo che Altman fu costretto a lasciare, fatto per la Tv ed in versione condensata visto al cinema. La storia era fortissima e gli spunti non mancavano, si rimediò alla sostituzione con Monicelli, che però non riuscì a riportare sui binari giusti l'operazione e rimase zoppicante e poco divertente, anche se arricchita da un cast sostanzioso. Eppure…
Lo spunto è il raddoppio, dopo 66 anni, dei film in lizza per l'Oscar: da cinque a dieci. Ci sarà più scelta e, magari, più confusione, ma allargare la rosa non sempre è negativo. Cosi come da tempo chiediamo a…
Piuttosto noioso tentativo biografico non all'altezza di un cast di tutto rispetto. Musiche in primo piano, con numerose scene a teatro, seguendo l'esecuzione delle opere del maestro. Di pari passo si segue l'evoluzione umana e stilistica; dopo oltre due ore di pellicola però non rimane granchè. Sconsigliabile.
Ci sarebbe anche anche un HOLLYWOOD HOLLYWOOD (del 1976, con due seguiti) e chissà quanti altri mi sono sfuggiti, ma volevo solo fare un'esemplificazione di film dal titolo doppio. Una playlist inutile.
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Commenti (1) vedi tutti
Un film stancante e pesante, non solo per la durata, la storia della vita raccontata in modo troppo dettagliato. Il film utilizza un flash-back quasi completo.
commento di AlexDeLarge