Regia di Ben Falcone vedi scheda film
Tra bombolette di spray abbronzante, risse tra bande di ragazzine, triviali discussioni sul push-up e divani-letto che fanno le bizze, la trasgressione gratuita spadroneggia.
Pesante, volgare, scontata e logorroica. Non certo la verve di Melissa McCarthy, bensì questa orribile commedia da lei recitata con eccessiva spavalderia (e un trucco kitsch), ovvero la seconda che scrive col marito Ben Falcone (anche addetto a una regia che definire accettabile sarebbe indulgente) dopo il già indigesto Tammy, aiutata da Steve Mallory. L'irrisione del perbenismo non dovrebbe passare ad ogni costo per l'adorazione del becero; eppure, confondere la farsa selvaggia e scatologica con l'impudenza dissacratoria è un errore in cui cadono parecchi film comici contemporanei, The Boss compreso. Si tenta, comunque, l'innesto di uno strale indirizzato a dei metodi di educazione omologatori e all'antica, ma dei film incentrati sulla redenzione (forzata) di un cattivo (che qui è reso tale da un infanzia infelice) ormai se ne ha piene le tasche. La crudeltà è moralmente acuminata soltanto nella scena dove l'altezzosa protagonista si ripresenta tra i vecchi compagni d'affari (che le voltano le spalle); altrimenti, tra bombolette di spray abbronzante, risse tra bande di ragazzine, triviali discussioni sul push-up e divani-letto che fanno le bizze, la trasgressione gratuita spadroneggia. Particolarmente penosa la sequenza del furto del contratto. Caratteristi della statura di Peter Dinklage e Kathy Bates che si sciupano con scellerato disinteresse.
Musiche di Christopher Lennertz.
Film DELUDENTE (4) — Bollino GIALLO
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