Regia di Dan Trachtenberg vedi scheda film
Risvegliatasi dopo un incidente stradale, la giovane Michelle si ritrova in un bunker, reclusa da un omone chiamato Howard che afferma di averla salvata da un non ben precisato "attacco" che a suo dire avrebbe sterminato la razza umana. Nel rifugio, anche un ragazzo di nome Emmet, sul quale sembra concentrarsi il crescente nervosismo del padrone di "casa".
Presentato come una sorta di sequel "spirituale" del noto Cloverfield, la pellicola dell'esordiente 35enne Dan Trachtenberg non ha in realtà nulla in comune con il monster-movie del geniaccio J.J. Abrams (qui presente nelle vesti di produttore), se non l'atmosfera di grande tensione creata dall'attesa di dipanare il mistero di una vicenda a tratti davvero appassionante. Curiosamente scisso in due parti ben distinte (thriller psicologico à-la M. Night Shyamalan fino a un quarto d'ora dalla fine, poi... altro), 10 Cloverfield Lane è uno di quegli abili miracoli di sceneggiatura in grado di tenere gli spettatori incollati alla poltrona con una vicenda dalla tensione palpabile, ambientata quasi completamente in interni e interpretata da un cast composto da quattro attori in croce (per l'esattezza, tre attori e una comparsa). John Goodman, manco a dirlo, giganteggia in un ruolo a lui decisamente consono (e per la verità in qualche modo già visto, ad esempio in Barton Fink), ma è molto brava anche Mary Elizabeth Winstead, con la quale l'imponente attore tratteggia un morboso e malato rapporto padre-figlia.
Molto interessante: 7/10.
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