Regia di Dan Trachtenberg vedi scheda film
Il film gioca troppo sul ''sicuro'' con gli stereotipi dei generi affrontati, riciclati e riassemblati senza un'idea portante di fondo a tenerli assieme tentando di ribaltarli e piegarli per farne emergere una Storia e un Senso nuovi, ma nonostante questo è difficile staccarsene e il flusso del racconto predomina sullo sconforto del copia-incolla.
Premessa.
Dopo aver assistito a “10 CloverField Lane” l'intenzione era quella di stilare una playlist su quei film che...”ma cosa vuoi dirgli?” : carini, alcuni ben fatti, altri pure divertenti, si, ma...boh. Il guaio è che contrariamente a quanto, dopo una prima visione, ci si potrebbe aspettare, non si rivelano essere opere che ''lasciano il tempo che trovano”, perché in un modo o nell'altro ritornano alla mente quando meno te l'aspetti, stuzzicandoti come irredente zanzare in pieno giorno nel bel mezzo dell'inverno, e la domanda che instillano è una e una sola e sempre quella : “ma non potevano farlo meglio? Perché (non) hanno fatto così invece di cosà?”.
E tu cerchi zanzare da spiaccicare sul muro per dare un ordine al rumore bianco che queste insane domande si portano dietro in una nube di “embèh?” che ti affolla la mente quando invece potresti tenerla occupata in faccende più proficue quali guardare una candida parete pittata di fresco, immacolata e pura se non fosse per la sua unica funzione ch'è quella di sorreggere un wallpaper di Damon Lindelof ( che in 10CfL nulla c'entra, troppo preso nel cercare di rifarsi una reputazione con “the LeftOvers” ) reso irriconoscibile dalla miriade di fori creati dalle punte in acciaio delle freccette che gli hai scagliate addosso ( è un ritratto a corpo pieno, non solo al viso, ci si può sbizzarrire ) da quel fatidico maggio del 2010
( e puoi anche ripeterti all'infinito che avevi fiutato l'andazzo e tutto avevi capito su come sarebbe andata a finire - cioè in vacca - già nel 2007, alla fine della terza stagione, quando ai flashback si aggiunsero i flashforward : dall'analessi alla prolessi...al prolasso, m'a nulla serve, ovviamente. Un pensiero però ti consola : ogni giorno, sulla faccia della Terra, ci sono svariate decine se non centinaia se non migliaia di persone che si affacciano per la prima volta sul mondo di “Lost”, come Homer Simpson nell'ep. 23x18, “Beware My Cheating Bart”, e un sorriso ti arriccia le labbra, d'accordo : un ghigno : purrrrgatory...per loro, ignari ),
ma non ce ne sono, ci sono solo queste idee che ti frullano in testa, instancabili, e allora ti rimane solo una cosa da fare: invece delle zanzare contro il muro ci spiaccichi la testa. O stili una playlist. Poi magari ti chiedi : “ma che vuoi dirgli mai?”, e ti limiti ad un pezzo leggero e breve sul film-catalizzatore di questi stupidi pensieri, e ti fai portare in salvo da una piccola vertigine di lista, pura e semplice, scarna e nuda, meramente composta da titolo del film, nome del regista e anno di produzione.
I film sono elencati + o – in ordine di giudizio decrescente, da un massimo di * * * ½ (¾) ad un minimo di * * ¼ ( ½), appartengono tutti al periodo 2009-2016, e hanno almeno una ( quasi sempre due, a volte tre ) componente horror-SF-fantasy condita di comico-romantico-grottesco :
Womb – Bededek Fliegauf – 2010
the World's End – Edgar Wright – 2013
This Is the End – Evan Goldberg & Seth Rogen – 2013 ( la morte di Michael Cera )
the Bay – Barry Levinson – 2012
Never Let Me Go – Mark Romanek – 2010
Prometheus – Ridley Scott – 2012
Red State – Kevin Smith – 2011
Tusk – Kevin Smith – 2014
Source Code – Duncan Jones – 2011
Elysium – Neill Blomkamp – 2013
Chappie – Neill Blomkamp – 2015
the Cabin in the Woods – Drew Goddard – 2012
Ex Machina – Alex Garland – 2015
Automata – Gabe Ibáñez – 2014
Year One – Harold Ramis – 2009
Project X – Nima Nourizadeh – 2012
Oblivion – Joseph Kosinski – 2013
SkyLine – Colin & Greg Strause – 2010 ( si, non mi è dispiaciuto )
Centurion – Neil Marshall – 2010
After Earth – M. Night Shyamalan – 2013
Upside Down – Juan Solanas – 2012
Another Earth – Mike Cahill – 2011
I Origins – Mike Cahill – 2014
Equals – Drake Doremus – 2015
------------------------------------------------------------------------------------------------------
Svolgimento : “10 CloverField Lane“ : * * * ¼ (½).
Il film “di” Dan Trachtenberg, che qui esordisce nel lungometraggio ( in attesa di vederlo alla prova in un episodio della 3a stag. di “Black Mirror” ), scritto dai semi-esordienti ed anonimi Josh Campbell e Matthew Stuecken ( loro il soggetto ) con l'aiuto del più esperto Damien Chazelle ( "WhipLash" ), prodotto da J. J. Abrams ( Felicity, Alias, Lost, Fringe, UnderCovers, Six Degrees, Person of Interest, Super 8, CloverField, M:I, Star Trek, Star Wars, 22.11.'63, Roadies, WestWorld ) con la sua Bad Robot
{ e la produzione esecutiva di Brian Burk ( sodale di JJ da 15 anni ), Drew Goddard [ cresciuto nella scuderia di JJ (Alias/Lost), ha scritto “CloverField”, “the Cabin in the Woods” ( con Joss Whedon, che gli ha lasciato la regia ), “World War Z” ( con M.M.Carnahan e Damon Lindelof ) e “the Martian” ] e Matt Reeves [ co-scenegg. del “the Yards” di J.Gray, e regista di “CloverField”, del remake di “Let Me In” e del sequel del re-re(make)boot di “Planet of the Apes” ] },
e con Bear McCreary a scrivere l'impeccabilmente adeguata colonna sonora ( "BattleStar Galactica", "tWD", "Europa Report" ), e l'aggiunta di almeno due inserti musicali abbastanza ravvicinati ma molto diversi tra loro ed ugualmente azzeccati, che segnano un assestamento del plot ed un twist narrativo : il montaggio di vita quotidiana sulle note di "I Think We're Alone Now" (1967) di Tommy James and the Shondells, e John Goodman che balla facendo girare nel juke-box "Tell Him" (1962) di the Exciters (Vonda Shepard),
gioca sul ''sicuro'' con gli stereotipi dei generi affrontati, riciclati e riassemblati sull'imago-impronta di una matrice usurata, senza un'idea portante di fondo a tenerli assieme, tentando di ribaltarli e piegarli per farne emergere una Storia e un Senso nuovi, ma nonostante questo – e non è merito degli autori quanto piuttosto colpa degli spettatori – è difficile staccarsene, e il flusso del racconto predomina sullo sconforto del copia-incolla [ le sequenze di derattizzazione pescano a piene mani dal recente - e/ma solo in parte derivativo - immaginario spielberghiano (War of the Worlds), però il finale en plein air funziona perfettamente dal PdV audiovisivo e di sfx/cgi ].
Maiuscola è la prova di John Goodman, portentoso [ se ben diretto - e qui qualche pecca di regia ( direzione degli attori sul set ) e di montaggio ( generare emozioni e significato ulteriori ) c'è - sforna prove magnifiche, anche in parti secondarie : “Gigantic”, “In the Electric Mist”, “Red State”, “Argo”, “Flight”, “InSide Llewyn Davis”, “Trumbo” ], mentre è corposa quella di Mary Elizabeth Winstead [ aridaje, dopo il prequel (semi-remake) di “the Thing” : qui almeno, senza brusche virate-dissolvenze a nero, le viene data la possibilità di una scelta - con innestata-scatenante un'evoluzione (crescita, maturazione) morale - verso un (un)''happy''-''end''... ] e ambigua al punto giusto ( ma lo script non lo aiuta, con continui ''ribaltamenti'' di ruolo...agli occhi dello spettatore...fini a loro stessi perché mal costruiti e resi ) quella di John Gallagher, Jr. ( the NewsRoom, Olive Kitteridge ).
Più che uno ''spiritual successor” è un (southern) side(boot)quel.
E il sequel del sidequel non mi dispiacerebbe (forse, dipende, chissà).
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
À propos de "Les Disparus" e di "10CfL": «Ho sempre temuto di fare i conti senza Lost eppure quando cercai di recuperarlo prima della fine, restai deluso: mi è sembrata la classica cosa americana seminal, sono più interessanti i film che crescono dalla post fabbrica di Lost che Lost stesso» [ http://www.losguardo.net/public/archivio/num16/articoli/2014_16-Enrico_Ghezzi_Nostalgia_del_presente.pdf ]. Beato lui che l'ha recuparato in binge watching e non s'è fatto fregare per 6 anni di seguito (magari 6 settimane).
Leggermente più OT, ma sempre in Zona: "Twin Peaks è la cosa meno televisiva che abbia avuto successo in televisione. Lynch sostanzialmente interrompe la serie e sfilaccia il finale nel film. Il tentativo di finire una serie, come Lost per esempio, perché si devono produrre altre cose e c’è la pressione dei fan, è un cedimento morale quasi più che intellettuale. Questo è quello che rende unico Twin Peaks".
Sarà che a vedere questa ciofechina dopo Arrival ti viene sola da sganasciarti... ho rubato la battuta alla Winstead: "ma che è 'no scherzo?!" (e non entro nel club perché sono già nel club di Margot Robbie (siamo in due, Margot e io...)). Questi tipo di film trappola dove l'unico motivo per il quale continui a vederli è sapere come finiscono, e dove si danno la zappetta sui piedi facendoti vedere una contaminata all'esterno a solo metà film. La zappetta perché pensi, ma allora questi sceneggiatori sono proprio fenomeni, ti fanno addirittura credere che davvero fuori ci siano gli alieni, e tu passi l'altra metà del film a cercare di capire dove è il trucco. ma il trucco non solo non c'è, ma quello che ti hanno fatto credere che avresti trovato, E' il prototipo dell'alieno scemo. Quello cacciato via millenni prima da Tom & Jerry. Anzi, Gianni e Pinotto. Amen.
Lampur, il film s'intitola "10 CloverField Lane", non "10 chissà che Drive" : diciamo che aspettarsi un finale diverso è tanto lecito quanto risibile.
Ma Margot lo sa? ;-)
Che fuori ci so' gli alieni?
Certo...se no col cavolo che restava. ...ahahah
Hmm... Inquietante.
Ammazza che pippone su Marshall che abbiamo imbastito, non me lo ricordavo :)
Il film l'ho visto, siamo lontani con il giudizio ma l'utilità te la do lo stesso perchè avrei dovuto dartela al tempo ma non l'ho fatto perche pensavo che nel tuo commento ci fossero chissà quali rivelazioni...e invece la cosa buffa è che in questo film non ci sono twist finali, insomma se hai visto Cloverfield sai già cosa c'è fuori dal bunker.
Ossia una scena di guerriglia urbana con macchine volanti, lombrichi giganti e bottiglie molotov :)
Ciao!
Beh...rivelo il finale... ;-)
E poi c'è sempre chi il CloverField originale di Matt Reeves non l'ha visto.
-------------------------------------------
Moleskine digitale. Riassumo qua di seguito i miei interventi al tuo pezzo sul film, così, per averli più facilmente a disposizione per occasioni future. E ti ringrazio per l'occasione datami di ripensare al film. Un saluto a te!
-------------------------------------------
La sceneggiatura molto semplicemente NON c'è: i tre attori (bravissimi, loro solito) sostengono il film, la regia è abile nello sfruttare gli spazi, ed il finale è molto divertente, il volto di lei dice tutto. Trachtenberg dopo questo ha diretto un più che discreto ep. della 3a stag. di Black Mirror, "PlayTest". Insomma, il var(c)o è ancora lontano. "La sceneggiatura NON c'è" perché si limita a riciclare stereotipi riassemblandoli secondo l'imago di una matrice usurata: poi gli attori la tengono in piedi. Il finale non poteva che essere tale (quindi forzato direi proprio no) : era ''inevitabile'' non solo per la questione "aliena", ma tecnicamente per via del fatto che nel prologo quella particolare bottiglia di Glenvagulin [ http://www.spotern.com/fr/wanted/movie/10-cloverfield-lane/1104/la-bouteille-de-scotch-glenvagulin-de-michelle-mary-elizabeth-winstead-dans-10-cloverfield-lane ] riceve un'inquadratura insistita palesemente ammiccante (e poi, forse, ma vado sempre a memoria, in un'altra sequenza con Goodman) : insomma la famosa...bottiglia di Cechov: deve ritornare, sparare, esplodere, stappare per forza.
http://tvtropes.org/pmwiki/pmwiki.php/Main/ChekhovsGun
Non voglio dire che l'ho pensato subito dopo aver visto quei frame, ma è un'immagine ''subliminale'' che lavora bene (sicuro è che il concetto di "buona sceneggiatura" per me è un'altra cosa...).
Commenta