Regia di William Wyler vedi scheda film
Trasposizione cinematografica del testo di Emily Brontë, La voce nella tempesta, si ispira al purtroppo perduto Wuthering Heights muto del 1920.
Ero molto curioso di vedere questo film poiché Cime Tempestose è un libro estremamente denso e complesso da rendere. Non mi ha infatti stupito che, pur essendo molto aderente alla prima metà del romanzo, la seconda parte manchi totalmente e, anzi, il film racconti una storia non proprio aderente al racconto di Emily.
Cime Tempestose non è un libro d'amore, è un libro di odio che trasuda disprezzo dalla prima all'ultima pagina: nessun personaggio si salva, tutti sono dipinti in maniera eccezionalmente precisa. Da Heathcliff ad Edgar, da Catherine a Nelly nessun personaggio è idealizzato: tutti sono umani, ahi troppo umani. Questo è ciò che manca nel film, una comprensione davvero profonda dei personaggi: Heathcliff da giovane sembra essere vittima di Hindley, Cathy sembra essere solo lavativa, Joseph quasi un buon cristiano.
Per me che amo il romanzo questo è poco accettabile, Emily scrisse le Cime con un obiettivo ben preciso che questa trasposizione non rispetta affatto.
Per questo motivo ho apprezzato il titolo (italiano): questo film NON è Wuthering Heights, gli si ispira ma non lo è.
La voce nella tempesta (1939): Merle Oberon, Laurence Olivier
Il film è pregno di Romanticismo purissimo, è drammaticamente bello e merita assolutamente di essere visto.
Belle le prove degli attori in particolare ovviamente di Laurence Olivier in arte Heathcliff.
Voto: 10&Lode/10 al Romanzo 8/10 al film: bello, ma lascia con l'amaro in bocca per un taglio troppo netto della storia, a costo di spezzarlo in due film ma il libro di Emily Brontë dovrà prima o poi essere trasposto in maniera fedelissima da dall'inizio alla fine, o melgio, da Cima a Fondo.
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