Regia di Giorgio Bianchi vedi scheda film
Collage di barzellette carcerarie che, quanto a valore filmico, è prossimo allo zero. Alcune scenette sono però spassose, soprattutto quelle che vedono protagonista Peppino De Filippo e la coppia Billi e Riva. Aldo Fabrizi, checché ne dicano i critici di FilmTV, è sottotono e non funzionano mai le sue gag con il capo delle guardie Carlo Romano. Walter Chiari è sottoutilizzato, nella parte di uno sprovveduto gioielliere, e le scene con lui protagonista sono le più deboli del film, sebbene si salvi il duetto con il medico interpretato da Nino Besozzi. Il numero di Sordi funziona, anche se per un attore della sua caratura, recitare il ruolo di un ubriaco è come rubare le caramelle a un bambino; per di più il suo personaggio c'entra come i cavoli a merenda. Il filo conduttore del film (un quaderno su cui i carcerati raccontano la propria esperienza) è debole e inusitato è il finale al sapor di melassa e appiccicato con lo sputo.
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