Regia di Roberto Faenza, Filippo Macelloni vedi scheda film
Interviste a bambini sulla famiglia, la scuola, i giochi, il futuro, il lavoro, la vita. Materiale proveniente dagli archivi Rai, realizzato a partire dagli anni Cinquanta.
La risposta definitiva a I bambini sanno (girato da Walter Veltroni e uscito pochi mesi prima, in quello stesso anno) si trova qui: per quanto è fasullo, costruito, artificioso e stereotipato il primo documentario, tanto è vero, vivace, disperatamente autentico il secondo. Anche perchè si tratta, nel caso del lavoro di Faenza e Macelloni, di materiale tratto dagli archivi Rai, realizzato a partire dagli anni Cinquanta e sapientemente montato per dar vita a un discorso unitario che segue il filo narrativo ideale dell'evoluzione degli usi e dei costumi nel Belpaese dal dopoguerra ai giorni nostri. Perciò non mancano tematiche a loro modo scabrose o comunque inaspettate come il lavoro minorile o i maltrattamenti in famiglia; ma allo stesso modo troviamo momenti distensivi, buffe proiezioni nel futuro, personalissime interpretazioni della realtà come quelle che solo i più piccoli riescono a partorire. Un film che supera di pochissimo l'ora di durata, nonostante la mole presumibilmente sconfinata di interviste e ritagli video inerenti l'infanzia a disposizione dei due registi, che avevano già lavorato insieme nell'altrettanto - o forse ancora meglio - riuscito Silvio forever (2011); questo progetto è nato da un'idea di Maria Pia Ammirati. 6/10.
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