Regia di Samuele Sestieri, Olmo Amato vedi scheda film
33 TFF - CONCORSO
Una bambina viaggia in macchina con due adulti e si addormenta nel sedile posteriore. La sua mente si popola di sogni dove l'oggetto più prezioso dell'infante, ovvero in orsetto di peluche appena smarrito nel bosco, diviene protagonista di una ricerca ossessiva da parte di due supereroi un po' goffi, ma animati da gran sentimento: un uomo ragno stilizzato e rosso fuoco e un robot simil Star Wars che si inseguono, e poi si alleano per tentare di ritrovare il terzo amico.
Lo sfondo dei boschi finlandesi fa molto e regala diversi scorci affascinanti, che ben si amalgamano con la silouette anticonformista o proprio bizzarra dei due personaggi misteriosi: quelli che tengono in vita un film sperimentale la cui storia potrebbe - ma non è affatto certo che sia così - essere questa; ma pure qualcos'altro, visto che gli autori non si curano di fornirci indizi più concreti.
Pertanto questi "Racconti dell'orso" (tanto che la vicenda è suddivisa in capitoli, in coerenza col titolo) appare come un lavoro Insolito e coraggioso (bellissima ed espressiva in particolare la maschera ferrosa dolente e desolata in una perenne smorfia metallica di delusione e tristezza) per essere un film italiano, una favola a tratti suggestiva, altre volte disarmante ed enigmatica, molto probabilmente girata a costi irrisori. Le riprese di quello che è stato un film girato lungo una vacanza di quaranta giorni in Finlandia da parte di due registi giovanissimi con idee, mezzi e talento unicamente farina del proprio sacco, sono spesso molto belle e concitate, soprattutto quelle della rincorsa iniziale tra i due soggetti, probabilmente un alieno e un essere umano di un futuro in cui gli individui perdono le caratteristiche morfologiche personali divenendo degli individui generici.
Poche concessioni alla vicenda, zero sceneggiatura ma buone suggestioni per un film che cita Star wars e ET non a sproposito e che cresce dentro col tempo, ripensandoci.
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