Regia di Salvatore Samperi vedi scheda film
L'amore è irrimediabilmente intriso di componenti sadiche e masochiste: questa, in brevissima sintesi, è la morale del film. Scritto dal regista e da Ottavio Jemma, Scandalo è il ritratto di due personalità fatte apposta per incontrarsi e quindi scontrarsi: un cacciatore e una preda, un carnefice e una vittima, un uomo determinato e una donna fragile, un garzone ed una borghese; ma è difficile sostenere che sia proprio lui, Armand, ad uscire 'vincitore' da una relazione tanto conflittuale e malata. Perchè la sopraffazione psicologica di cui si nutre non lo rende certo un personaggio simpatico, nè un uomo migliore con sè stesso, così come è difficile prendere le parti pure della sua vittima, Eliane, che risulta personaggio ben poco accattivante per il suo fatalistico soccombere inerme. Questa costruzione in negativo dei ruoli amplifica la sensazione di distacco dello spettatore verso una storia che del distacco - sempre sul piano psicologico - parla, mostrando come sia il freddo cinismo di Armand a dettare legge nel rapporto. L'arrivo conclusivo della guerra è solo un modo rapido e 'indolore' per dare una punizione al protagonista, uno stratagemma narrativo che non serve a più di tanto. Fotografia elegante - in prevalenza in interni - di Vittorio Storaro e musiche adeguate di Riz Ortolani. 5/10.
La farmacista, sposata, se la intende con il garzone. Ma lui ha in mente qualcosa di diverso della classica relazione adulterina e la coinvolge in una spirale di sesso e sadismo, soggiogandola ed umiliandola fino a chiederle di farsi sostituire dalla figlia adolescente.
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