Regia di Ron Howard vedi scheda film
L'ho guardato solo ora, spinto dalle incessanti repliche che da sempre il film gode sulle reti Mediaset. Lo spettacolo c'è, e posso dire che si guarda la pellicola in virtù di esso. Non è poco, perché l'azione è ben girata, e prodotta con grandi mezzi. A convincere meno è tutta la parte drammatica: i personaggi sono semplici, i conflitti tra i due fratelli anche, e pure il mondo dei sentimenti amorosi è poco approfondito. Semplicemente questo non è un terreno congeniale a Ron Howard, che infatti quanto ad esso rimane ad un livello superficiale e convenzionale. Il regista punta a stupire con lo spettacolo, e in questo è certamente riuscito. Riesce un po' a graffiare, bisogna dire, anche nel discorso dei tagli al personale e della commistione tra affari e politica. Il personaggio del politico corrotto e ipocrita, benché secondario, finisce per essere il più interessante. Questo nonostante la buona volontà degli altri interpreti, su tutti Kurt Russel. A essere carente, infatti, è il loro copione, non la loro interpretazione. De Niro, tuttavia, mi pare non si impegni più di tanto.
Infine, devo dire che un'idea originale e interessante - questa sì - è la personificazione del fuoco. Esso finisce per essere un'entità viva e quasi dotata di volontà, senza che la pellicola sconfini nel genere fantastico. E' una buona idea, sviluppata nello stretto recinto del realismo. Diverse scene di incendio sono impressionanti e girate con evidente perizia tecnica.
Nel finale c'è un po' di retorica a stelle e strisce, ma nel complesso la pellicola è un buon intrattenimento per una serata senza troppi pensieri.
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