Regia di Benedict Andrews vedi scheda film
FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2016 - SELEZIONE UFFICIALE
Dopo il buon francese Irréprochable, ancora disperazioni femminili che rendono la donna da vittima a carnefice, o quantomeno meccanismo impazzito proteso a ribaltare la situazione che l'ha vista soccombere.
Una, questo è il suo nome, e' una bella donna trentenne che un giorno esce di casa e anziché recarsi al lavoro, raggiunge nella sede in cui lavora un suo ex vicino di casa cinquantenne di nome Ray, con cui ebbe una torbida storia sessuale quindici anni prima, ovvero ancora poco più che bambina.
Ray per questa folle storia in cui fu coinvolto e da cui non seppe sottrarsi in tempo, ha pagato scontando una condanna dura ed umiliante per quegli episodi fuori luogo, peraltro astutamente condivisi dalla ragazzina, all'epoca completamente infatuata del suo vicino ed amico di famiglia.
Ora Ray e' responsabile del personale di un'azienda di medie dimensioni; si è risposato, ed è riuscito a lasciarsi quei brutti episodi lontano dalla mente.
Una invece da quella tragica liaison, durata alcuni mesi, pare non essere più cresciuta, almeno caratterialmente, ancora presa e delusa dell'abbandono dell'uomo, e da allora, nonostante l'avvenenza, incapace di frequentare altri uomini, magari di età più congeniale alla sua.
L'opera prima di Bénédict Andrews è un thriller torbido e a tratti disturbante che sonda entro personalità complesse, quella di Una in particolare, donna rimasta bambina, con la vita, sessuale e non solo, bloccata dal momento in cui fu deciso di separarla da quell'uomo, a cui si addossarono, in un certo senso in modo pertinente, tutte le responsabilità del caso.
La vicenda è organizzata durante tutto un confronto dei due ex amanti, spesso appartati nei locali ove Ray lavora, nel momento in cui gravi decisioni vengono prese a danno dei dipendenti e per le quali toccherebbe proprio a Ray annunciarne le conseguenze al personale od opporvisi a favore di costoro.
Ma l'uomo ha un altro ciclone, ben piu' gravoso e potente, che si sta abbattendo su di lui, e che prende le forme minute, ma non per questo innocue, di una delicata trentenne dall'aria solo a prima vista mansueta ed inoffensiva: in realtà una belva assetata di giustizia, ma non per la ipotetica violenza subita, piuttosto per la delusione a carico del suo uomo di essersi fatto scoprire dal mondo e fatto arrestare e portare distante da lei.
Il film, che privilegia le atmosfere e situazioni torbide, snervante, gioca in, e predilige ambienti chiusi e soffocanti, ed e' costruito come un thriller che si snoda su verità rivelate poco per volta nel rispetto di una vdlida e molto ricercata suspence emotiva.
Valida la resa di Rooney Mara, star conclamata ed ufficializzata ormai da mesi; ma è Ben Mendelhson a risultare davvero straordinario, abituato com'è a ruoli spesso forti o da vero psicopatico, qui mai come prima impegnato in una dimensione introspettiva, oltre che sgradevole, che l'attore affronta con efficace presa e resa espressiva, rendendoci incapaci di poterlo giudicare veramente e definitivamente.
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