Regia di Stanley Tucci vedi scheda film
A dirigere Final Portrait è il regista, sceneggiatore, produttore e, soprattutto, attore Stanley Tucci. Nella sua carriera, Tucci è apparso in oltre 90 titoli tra film e serie tv ma ha raggiunto la popolarità mainstream nel 2015 con l'ultimo capitolo della saga distopica Hunger Games e nel 2017 prestando corpo a Cadenza, l'unico personaggio appositamente creato ex novo in La Bella e la Bestia di Condon. Tra gli interpreti della serie televisiva Feud (in cui si scava dietro la produzione di un capolavoro come Che fine ha fatto Baby Jane?), Tucci è curiosamente anche autore di libri di ricette culinarie, che sono diventati dei best seller negli Stati Uniti. Di origini chiaramente italiane, Tucci è alla sua quinta regia cinematografica.
Protagonisti principali di Final Portrait sono gli attori Armie Hammer e Geoffrey Rush, nei panni rispettivamente di Lord e Giacometti. "Geoffrey Rush è un grande attore e lo ammiro da sempre. Guardandolo attentamente, si può cogliere una certa somiglianza con Giacometti, nonostante il suo fisico sia diversissimo da quello dell'artista. Geoffrey è magro e allampanato mentre Giacometti era corto, tozzo e leggermente muscoloso. Geoffrey ama immergersi nei personaggi e si è rivelato la persona perfetta per il ruolo. Trovare Lord, invece, è stato più difficile. Alla fine, l'ha spuntata Armie Hammer: era abituato a lavorare per grandi progetti hollywoodiani e penso fosse pronto per un piccolo film indipendente".
Accanto ai due protagonisti principali, ruotano altri tre personaggi fondamentali legati tutti a Giacometti: suo fratello Diego, la moglie Annette e l'amante Caroline.
Giacometti e suo fratello Diego furono sempre molto amici, anche se Alberto era più espansivo e Diego più taciturno. Sebbene fosse anch'egli un buon artista, preferì sacrificare la sua carriera per far da braccio destro al fratello fino al giorno in cui è morto. In Final Portrait, ha il volto di Tony Shalhoub, già diretto da Tucci in Big Night e Gli imbroglioni.
Giacometti non avrebbe mai voluto sposarsi. Incontrò Annette durante la guerra a Ginevra. Si innamorarono, lei lo rendeva felice e si trasferirono insieme a Parigi, dove Giacometti venne convinto a sposarsi. Ciò però non gli impedì di continuare a frequentare i bordelli della città e a vedere altre donne: per lui, compagnia, sesso e lavoro erano tre cose profondamente distinte che non andavano tra loro mescolate. Annette ha il volto dell'attrice francese Sylvie Testud.
Caroline, invece, è stata l'amante di Giacometti nei suoi ultimi tre o quattro anni di vita. Intelligente e bella, era anche abbastanza pericolosa, dal momento che si muoveva in un sottobosco fatto di prostituzione, malavita, gangster e ladri. La moglie Annette era consapevole dei tradimenti del marito (e veniva da lui invitata a fare altrettanto) e ciò rendeva le loro vite ancora più atipiche e, forse, claustrofobiche. A impersonare Caroline è l'attrice francese Clémence Poèsy.