Trama
Parigi, 1964. Il famoso artista Alberto Giacometti si imbatte in un suo vecchio amico, il critico americano James Lord, e gli chiede di posare per un ritratto dal momento che reputa interessante il suo volto. Ci vorranno solo un paio di giorni di pose e, lusingato dalla richiesta, Lord accetta. I giorni però si trasformano in settimane e Lord ben presto si rende conto di come la sua vita sia stata dirottata dal genio sregolato di Giacometti, alle prese con l'ultimo dei suoi capolavori.
Approfondimento
FINAL PORTRAIT: GIACOMETTI E IL SUO ULTIMO CAPOLAVORO
Diretto e sceneggiato da Stanley Tucci, Final Portrait racconta di come nel 1964, durante un breve soggiorno a Parigi, lo scrittore quarantenne e amante dell'arte James Lord venga convinto dal suo amico sessantaquattrenne e artista di fama mondiale Alberto Giacometti a posare per lui. Sin dall'inizio, Giacometti promette che sarà una questione di pochissimo tempo (un pomeriggio) e, lusingato e incuriosito dalla proposta, Lord accetta. Ci vorranno però più giorni prima che l'opera prenda forma. Ha inizio così non solo la storia di un'insolita e commovente amicizia ma anche il resoconto inedito e caotico - visto attraverso gli occhi di Lord - di ciò che si cela dietro una creazione artistica.
Con la direzione della fotografia di Danny Cohen, le scenografie di James Merifield, i costumi di Liza Bracey e le musiche di Evan Lurie, Final Portrait è dunque sia il ritratto di un genio come Giacometti sia il racconto dell'amicizia tra uomini tra loro molto diversi legati da un atto di creatività. Nel mostrare come nasca un'opera d'arte, Final Portrait si interroga sul talento artistico e su come esso sia, a seconda dei casi, una benedizione o una maledizione.
A fare da ispirazione al film è stato A Giacometti Portrait, un libro di memorie scritte da James Lord, ricco e giovane giornalista americano, sull'ultimo incontro avuto con l'artista svizzero Alberto Giacometti, con cui aveva fatto amicizia da oltre dieci anni durante uno dei suoi soliti viaggi a Parigi. Lord nel volume racconta i dettagli di quelle 18 sessioni in cui ha posato per una tela che nel 1990 sarebbe stata poi venduta per oltre 20 milioni di dollari e del desiderio di Giacometti di volerne realizzare un'altra (se solo non fosse morto due anni dopo). Dichiara Tucci: "Non mi interessa il biopic come genere. Non so come si possa raccontare la vita di qualcun altro in un'ora e mezza o due. Mi interessano semmai i film centrati su un solo personaggio o due: in tal modo ci si può concentrare meglio su un determinato periodo di vita e raccontarlo senza troppe divagazioni. Ho approfondito la vita e le opere di Giacometti ma poi mi sono concentrato solo in quelle due settimane in cui ha ritratto Lord. Ho ricreato così un microcosmo in grado di restituire chi fosse Giacometti dentro e fuori il suo studio. Ammiro da sempre il suo lavoro come artista e ho letto vari volumi su di lui... ho iniziato a leggere A Giacometti Portrait all'incirca 25 anni fa o giù di lì. E già una decina di anni fa avevo pronta la sceneggiatura per il film. Sono da sempre interessato al processo creativo, al perché l'artista crea e al come, al rapporto tra la il suo lavoro e la società. Lord nel suo libro ha descritto alla perfezione il processo creativo di Giacometti, grande artista ma anche uomo incredibilmente divertente e dotato di grande senso dell'ironia".
Il cast
A dirigere Final Portrait è il regista, sceneggiatore, produttore e, soprattutto, attore Stanley Tucci. Nella sua carriera, Tucci è apparso in oltre 90 titoli tra film e serie tv ma ha raggiunto la popolarità mainstream nel 2015 con l'ultimo capitolo della saga distopica Hunger Games e nel 2017 prestando corpo a… Vedi tutto
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Commenti (2) vedi tutti
Discreto film di Tucci. Racconta uno scorcio della vita dell'artista Alberto Giacometti.
leggi la recensione completa di Furetto60“Il silenzio, sono qui solo, fuori è notte, tutto è immobile e il sonno mi riafferra. Non so né chi sono né quello che faccio né quello che voglio, non so se sono vecchio o giovane, forse ho ancora qualche centinaio di migliaia di anni da vivere fino alla morte, il mio passato si perde in una voragine grigia.” (Alberto Giacometti)
leggi la recensione completa di yume