Regia di Juan Carlos Medina vedi scheda film
Thriller assai meno originale di quanto potrebbe apparire, costruito in un'alternanza tra presente e flashback passati che hanno la funzione di ricostruire la vicenda finita in aula giudiziaria. La sceneggiatrice pesca la struttura e l'epilogo a sorpresa da film come Schegge di Paura traslando il tutto in epoca vittoriana. Sono fortissimi gli echi dello squartatore di Whitechapel, tanto che si ha la sensazione di assistere a un ennesimo film del misterioso assassino che seminò il terrore nella Londra del 1888 (anche qua il killer lascia indizi continui alla polizia e fa riferimento agli ebrei, proprio come successo nella realtà). Si prova a vivacizzare il tutto con l'inserimento di personaggi storici, quali Karl Marx, spacciati come potenziali autori dei crimini commessi dal golem (nome con cui si firma l'assassino e che non ha nulla a che fare col omuncolo ebraico). Peter Ackroyd, l'autore del romanzo da cui è stata tratta la sceneggiatura, da l'impressione di aver letto Night of the Ripper ("Jack Lo Squartatore") e di aver voluto emularne il taglio (ivi compreso la scelta della natura dell'assassino). La cornice della storia propone spettacoli teatrali, sospetti che si muovono su più soggetti e un ispettore (il bravo Bill Nighy) che cerca di risolvere il mistero convinto dell'innocenza della donna che si pensa abbia ucciso l'assassino.
Eccelsa la messa in scena, le scenografie e, soprattutto, la fotografia. Alla fine è un film poco conosciuto, non privo di qualche scena forte sul versante gore (tutte concentrate in fondo), non originale, ma ben gestito dal regista e visivamente di rilievo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta