Regia di Luc Besson vedi scheda film
La Fantascienza d'autore diventa un prodotto sempre più raro, scalzata da templati commerciali più facili e più redditizi da realizzare.
Ma Besson rimane fedele a se stesso, seppur con i dovuti aggiornamenti che ci si aspetta da artisti al passo coi tempi. Dopo l'evidente e quasi dovuto omaggio ad Avatar, ritroviamo i tratti distintivi del suo cinema: gli ambienti ridondanti e barocchi, i colori saturi alternati alla tetraggine della tecnologia in stile Blade Runner, l'artista che trapassa, e i suoi personaggi forti e fragili allo stesso tempo come era Leeloo ne Il Quinto Elemento, portatori oggi dello stesso messaggio di allora: "Ama senza limiti" e perdona.
Mi fa sempre piacere quando a fronte del cinismo imperante dei tempi moderni qualche regista, come Besson, ci ricorda di prenderci una pausa dal progresso, dall'efficienza, dalla produttività per riscoprire il vero senso della vita: la bellezza e l'amore che vince tutto! E perché non rendere il tutto ancora più bello catapultando gli spettatori in fughe da gigantesci bazar pandimensionali e inseguimenti spaziali?
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