Regia di Alberto Saibene vedi scheda film
La ragazza Carla, scritto fra il 1954 e il 1957 da Elio Pagliarani, è un poemetto in tre capitoli, ritratto neorealista di una giovane donna e del suo quotidiano, di una città e dell’Italia del Dopoguerra, in cui la lingua si modula fra il parlato e la lirica, espressione del mondo interiore della protagonista e del rumore del mondo fuori: entrambi dolentemente limitati, circoscritti, ingabbiati. La ragazza Carla, girato nel 2015 da Alberto Saibene, è un film «progettato da un gruppo di milanesi del cinema che hanno collaborato alla sua realizzazione ognuno al di là del proprio ruolo specifico, con il comune obbiettivo di restituire una profondità nel tempo alla città di EXPO 2015, a partire dalle parole del poema di Elio Pagliarani». Il testo integrale è affidato alla lettura di Carla Chiarelli, ora inquadrata, ora voce che accompagna le immagini di repertorio (con brevi inserti d’animazione) della Milano di ieri, fantasmi di ragazze Carla dattilografe, impiegate, operaie. L’oggi, invece, «la città di EXPO», è incarnato da Stefano Belisari in arte Elio, personaggio di fantasia alle prese con le missive delle ragazze Carla del 2015, in cerca del posto fisso. I suo inserti dal registro incautamente comico costituiscono l’intero e mortificante sforzo di attualizzazione di un testo che pure, letto oggi, è di fragorosa attualità: un’operazione di paradossale normalizzazione e “invecchiamento” di un’opera che coglieva il suo tempo con modernità lancinante.
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