Regia di Andrea Molaioli vedi scheda film
34 TFF - FESTA MOBILE
"Slam" vuol dire tante cose, ma nel gergo sportivo riferito allo skate significa caduta rovinosa, quella che procura dolori fisici e morali rispettivamente per la botta ricevuta e per l'insuccesso che ne deriva.
Ma per Samuele la debacle è costituita dalla inaspettata gravidanza che lo attende dopo aver conquistato a sorpresa il cuore di una coetanea sedicenne, andando ad aggiungersi alla maledizione di famiglia in cui tutti o quasi i componenti si ritrovano, loro malgrado, genitori ancora prima della maggiore età.
Arricchito, si fa per dire, dall'invidia narrante fuori campo e sottotitolato del campione di skate Tony Hawkins- in vero colpo basso per il filmetto - Slam riprende quanto recentemente gia' affrontato dall'acerbo Piuma, e arricchisce il già povero cinema italiano di una ulteriore commedia agrodolce (con qualche pizzico di ironia, bisogna ammetterlo) di formazione.
Meglio rispetto al concorrente solo per la presenza, di contorno ma preziosa e salvifica, di due attori validi come la Trinca, o strepitosi come Marinelli.
Da un romanzo di quel furbastro (anzi un vero e proprio scrittore paraculo) di Horby, un film che mal si presta a dare continuità alla carriera, fino a poco fa promettente, del Molaioli de La ragazza del lago e de Il giocattolino.
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