Regia di Egidio Eronico vedi scheda film
Film-documentario, sulla vita e la scomparsa del Fisico Ettore Maiorana
Ettore Majorana, forse il più grande fisico teorico italiano del ‘900, il 25 marzo del 1938,portando con sé il passaporto e ritirando una somma di denaro del valore di tre mesi di stipendi,si imbarcò su un traghetto per raggiungere la Sicilia, giunto a Palermo dopo aver inviato un telegramma al collega ed amico Antonio Carrelli e un altro alla famiglia,per tranquillizzarli, acquistò un posto di cabina per il viaggio di ritorno. Da qui in poi, di lui, si perse ogni traccia, e non se ne seppe più niente,aveva solo 31 anni . La sua sparizione, a distanza di quasi ottant'anni, è densa di mistero, lasciando aperti quesiti, dubbi,incoraggiando ricerche,mentre i suoi lavori scientifici sono sempre attuali. All'indomani della scomparsa,dopo un'apparentemente scrupolosa indagine di polizia,caldeggiata dalla famiglia,si cominciarono ad azzardare e a ipotizzare le congetture più fantasiose,dal suicidio,al ritiro in monastero,alla pista tedesca,supponendo che fosse rientrato in Germania o addirittura rapito, per mettere le sue conoscenze a disposizione del terzo Reich, e che dopo la seconda guerra mondiale,potesse, come molti nazisti essersi rifugiato in Argentina,ovviamente tutte ipotesi da prendere con "le molle".Il regista Egidio Eronico,intreccia i tratti del documentario d’inchiesta,alle suggestioni di un biopic ricco di rimandi alla Storia. Ci narra così, la sua breve biografia,dall'infanzia di bambino prodigio, nato a Catania nel 1906, da buona famiglia,colta e borghese. A quattro anni già eccelle nel calcolo aritmetico,a sette è campione di scacchi,studi di alto profilo, spesso segnati da contrasti con insegnanti supponenti,in lui è già viva la prepotente inclinazione matematica,il trasferimento a Roma e gli studi di ingegneria,poi il successivo passaggio alla facoltà di Fisica, fino a Via Panisperna, il regno di Enrico Fermi,il cosiddetto “Papa” circondato dai suoi collaboratori, piccolo stuolo di ricercatori, scienziati assolutamente devoti al loro Maestro. Il rapporto fra Majorana e Fermi fu speciale e non asimettrico,ma da pari a pari.Dal carattere freddo, lineare, semplice e metodico Fermi, poliedrico outsider, fuori controllo, autonomo e individualista Majorana,che spaziava a 360 gradi,nel mondo della scienza e dell’arte, dellla musica e della letteratura, fu definito“sportivo dell’intelletto”. Per Fermi al contario esisteva solo la fisica,fu inevitabile per Maiorana,ritrovarsi emarginato.A seguire si trasferì a Lipsia, per un soggiorno accademico, allo scopo di aggiornarsi sulle ultime ricerche della teoria di Heisenberg,poi l'improvviso rientro in Italia e l'isolamento volontario, la cattedra all'università di Napoli e infine la misteriosa scomparsa.Il lavoro di Eronico è certosino,si documenta,va a caccia di notizie negli archivi,intervista i congiunti,i nipoti Ettore Majorana jr. e Wolfgang Fabio Schultze, la comunità scientifica,nelle persone di Francesco Guerra, Nadia Robotti, Etienne Klein, nonchè quella umanistica,che hanno consentito di ricostruire,con le poche informazioni,le tappe della vita del Fisico e con una regia raffinatissima,miscela immagini originali e di repertorio a disegni,illustrazioni e suggestive animazioni.Il segreto di Maiorana, è ovviamente destinato a restare tale,ma vale la pena di rammentare ciò che diceva Sciascia :La scomparsa di Majorana ci ha insegnato a “ guardare nelle ragioni dell’uomo, prima di quelle del ruolo che quell’uomo esercita ”.
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