Regia di Angelo Pannacciò vedi scheda film
Prossimo alla fine dei suoi giorni, un nobile raduna nella sua villa i parenti stretti. L'unica a mancare è la sorella Evelyn, esclusa anche dall'eredità. Ma la donna conosce il terribile segreto del fratello e non tarda a comparire in scena.
Il sesso della strega è la seconda regia per Elo - cioè Angelo - Pannacciò, dopo il semisconosciuto spaghetti western Lo ammazzò come un cane... ma lui rideva ancora, licenziato l'anno precedente con lo pseudonimo (di poche pretese, notare il cognome) Mark Welles. Questa volta trattasi di un horror (semi-gotico, con classico topos della villa/maniero con invitati e defunto padrone di casa) che mescola mistero, erotismo e violenza in maniera pasticciata e inconcludente, con l'ovvio - dati i mezzi mediocri e la poca dimestichezza dietro la macchina da presa per Pannacciò - risultato di generare più sbadigli che brividi. La sola componente adeguata per il lavoro è la discreta colonna sonora composta da Daniele Patucchi; sul resto è davvero meglio sorvolare. Per citare qualche nome del cast: Susanna Levi, Jessica Dublin, Donald O'Brien, Gianni Dei, Franco Garofalo, Camille Keaton; in pratica volti fra l'anonimo e la terza scelta. Ritmo e tensione sono decisamente latitanti e quella poca e rara inquietudine generata dal film proviene proprio dalle musiche. Il regista, che è qui accreditato anche come unico sceneggiatore (ma in rete qualcuno cita anche Franco Brocani come coautore del copione, pur non comparendo sui titoli di testa), negli anni seguenti girerà qualche altro titolo di simile fattura per dedicarsi poi al genere pornografico. 2/10.
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