Regia di Jesús Franco vedi scheda film
Re-visione, valorizzata dalle ammalianti sonorità composte da Nico Fidenco, eseguita dal nostro Massaccesi (più noto con lo pseudonimo di Joe D'Amato) di Juliette, film diretto da Jess Franco nel 1975.
Justine (Lina Romay) intrattiene clienti come stripper in un night club nel quale anche Chris, il suo stravagante ragazzo hippy, lavora. Quando la coppia entra in crisi Justine perde la cognizione della morale e si lascia andare ad esperienze sessuali di tutti i tipi, con insolita prevalenza di rapporti lesbo...
Nel 1975 Jess Franco gira (facendo anche un corposo cameo come interprete) Juliette, film oggi introvabile nella sua versione originale. Quello che resta del girato è una delle (svariate) riedizioni, appunto questo Justine, lavoro di totale rimontaggio fatto in occasione di una distribuzione italiana del 1979, realizzata dall'indimenticabile Joe D'Amato (Aristide Massaccesi).
Senza dubbio la mano di Massaccesi ha reso più ritmico e vivace un film che sembrerebbe (nella versione nativa) essere lentissimo.
Justine rappresenta un buon esempio del genio di Joe D'Amato, per come qui riesce a valorizzare un girato sconnesso e privo di continuità o logica narrativa (la sensualissima protagonista -anche moglie del regista- presenta look differenti, come se alcune scene fossero state girate a distanza di mesi).
Per conferire un aspetto accattivante e dare un senso al montaggio, Massaccesi opera su tre fronti, ovvero seleziona le scene più piccanti, utilizza una voce "over" narrante quel che non è in sceneggiatura e soprattutto ricicla splendidi brani musicali opera di Nico Fidenco, già utilizzati più volte. Ad esempio il romantico brano Make love on the wing (qui declinato in tutte le versioni strumentali, compresa una lirica) si era già sentito in Emanuelle e gli ultimi cannibali e in Candido erotico, lavori -quest'ultimi- entrambi realizzati nel 1977. Mentre successivamente verrà di nuovo inserito come motivo principale in Zombi holocaust e Sesso profondo (entrambi distribuiti nel 1980).
E se D'Amato avesse mantenuto il tenore della prima mezz'ora, senza perdersi nel confuso assemblaggio di nudi fini a se stessi del secondo tempo, messi assieme senza capo né coda, questo Justine avrebbe toccato vette artistiche certamente inattese.
L'erotismo è ovviamente centrale, ma il tono decadente e pessimista che inaugura il percorso di Justine dona un valore aggiunto ad un prodotto che nasce con altri propositi, come si intuisce al minuto 27 quando la Romay, sulle note malinconiche di Fidenco, si adopera per un (quasi) subliminale lavoro di bocca. Perché -qua e là- Justine è hard, ovvero esplicito come può essere un prodotto pionieristico del porno, senza però raggiungere l'evidenza di un coevo Sesso nero o Porno holocaust (sempre per restare in regie di Massaccesi).
La versione italiana, come anticipato, ha particolare merito per i testi appositamente scritti anche se purtroppo curati solo per la prima parte.
Efficace, ad esempio, la voce narrante (attribuita a Justine) che ci introduce così la protagonista:
"Io amo il sole, la luna, le stelle...
Amo il cielo, la terra.
Amo gli alberi, le pietre...
Amo gli uomini, amo le donne.
Amo l'odore della pelle e il calore di un corpo nudo.
Amo la vita. Amo la vita. Amo la vita...
Amo la vita".
Mentre, poco più oltre, poetica e assolutamente malinconica, una voce maschile si sovrappone -con pertinenza e adeguato tono- alle note della profonda Make love on the wing, per dirci che...
"Verrà l'amore e avrà i tuoi occhi.
Questo amore che mi accompagna dal mattino alla sera, come un vecchio risentimento, come un sogno lontano.
Verrà l'amore e avrà i tuoi occhi.
E saranno ricordi antichi, ritrovati nel tempo, come cose di un altro mondo, cose ormai già vissute.
Sarà come ritrovare un amico perduto.
Sarà come ritrovare un giocattolo vecchio.
Verrà l'amore e avrà i tuoi occhi.
Perché l'amore un giorno o l'altro, ha per tutti uno sguardo.
E quel giorno sarò felice: come un fiore in autunno..."
Dunque un film ambiguo, nel quale a scene esplicite e senza veli (i capezzoli che Justine, solleticando, rende turgidi; le pose, sul divano o nel letto, con natiche bene in vista; il sesso depilato; una blanda penetrazione) fa da contrappeso un clima drammatico e deprimente, sconfinante addirittura nel tragico quando si chiude, velocissimo, sfumando in un inatteso momento dal sapore necrofilo.
Curiosità
Una cospicua parte delle riprese (15/20%) utilizzate per Midnight party (1977) -film circolato da noi come La coccolona- sono state (ri)utilizzate da Joe D'Amato, con un montaggio diverso, proprio in questo film.
Justine è stato proposto in una ottima edizione Dvd a cura della Cinekult con immagine nitidissima (formato 1.66:1) e altrettanto chiara traccia audio. Il film di Franco è qui divenuto altra cosa, essendo una versione "Frankenstein" (così definita da una didascalia che appare appena inserito il disco) dell'originale Juliette. Ma il cineasta spagnolo si dice soddisfatto del lavoro fatto da Massaccesi, e ci diletta in una mezz'ora di curiose e succulenti informazioni sulla sua attività cinematografica grazie all'interessante extra (Tio Jess in Italia) contenuto in questa splendida edizione da collezionare senza riserve.
P.s.: il film qui recensito è stato distribuito come Justine (titolo che compare ben quattro volte in sovrimpressione nei titoli di testa) e non come Le porno libidini di Justine (forse una ulteriore e più tardiva versione hard?).
I'm your Queen
You're my King
I feel good
Oh... good now
Happy like a cloud
...
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