Regia di Mario Balsamo vedi scheda film
33° TFF - CONCORSO
Silvana Stefanini fu comparsa avvenente e attrice di piccoli camei in qualche produzione italiana ormai dimenticata. poi un matrimonio poco più che ventenne le fece tramontare definitivamente l'idea di cinema e i sogni di divismo che il mondo del set spesso inculca ingannevolmente in testa a chi vi si trova catapultato dentro.
Mario Balsamo, brillante ed ironico documentarista, piuttosto avvezzo o comunque non nuovo a parlarci di sé e della propria vita privata anche intima (in Noi non siamo come james Bond affrontò con sfrontatezza e sarcasmo un argomento serio e drammatico come lo è il combattere una grave malattia che spesso non lascia scampo), ci parla della madre, del rapporto di incontro-scontro che ha sempre caratterizzato i loro momenti di vita in comune, peraltro assai rari.
Una madre bizzarra che forse ha visto nel figlio unico l'elemento che le ha ostruito definitivamente, ancora più del matrimonio, l'avvio di una carriera da star; un figlio che ha patito sempre l'insofferenza ed in carattere fiero e duro di una donna tutt'altro che arrendevole e dal comportamento tradizionale e ritroso.
Il regista con "Mia madre fa l'attrice" gira un fiilm nel film, che riprende una intervista lontana un ventennio alla madre, mentre si progettsva la realizzazione del film che ora stiamo vedendo, e mentre i due intraprendono un viaggio, un road movie che alterna le tappe salienti di un'Italia della giovinezza materna e il viaggio ideale in un paradiso italico fotografato da un colore caldo e accogliente di un paradiso naturale tutto vegetazione e amene strade e sentieri nel verde.
Il film evita completamente patetismi e smancerie per mantenersi sull'ironia e sul realismo di un rapporto contraddittorio tra due persone che si vogliono bene pur rendendosi conto di non vivere reciprocamente bene assieme.
Esilaranti le prove che il figlio fa fare alla madre nell'ipotetica realizzzazione di un remake del film più celebre della Stefanini, all'epoca impegnata in una piccola ma non irrilevante parte in un film con Rossano Brazzi.
Un viaggio nella memoria di una vita che ha fornito delle opportunità o regalato l'avventura della realizzazione di un sogno, poi svanito quando il raziocinio e la concretezza del vivere quotidiano subentrano a farti propendere per scegliere la via più tradizionale rispetto a quella più pittoresca e rischiosa. In questo senso bella ed efficace l'idea del doppio road movie, quello verso la Toscana e il nord italia delle vacanze con figlio e marito al Casinò di Saint Vincent, e parallelamente il viaggio, sempre in Fulvia, tra i sentieri tortuosi ed ameni di un giardino senza fine, irreale e magico come i sogni che spesso il mondo del cinema regala con prodigalità, ma altrettando velocemente si riprende indietro lasciandoci soli ad affrontare la cupa e poco avvenente realtà di tutti i giorni.
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