Regia di Lucio Pellegrini vedi scheda film
Manuela ha 28 anni ed è arruolata nell'esercito italiano in missione in Afghanistan. Con un ruolo da ufficiale è al comando di un plotone di militari che finiscono al centro di un sanguinoso attentato. Manuela ne esce ferita, ma non solo fisicamente.
Fiction televisiva - sponda Rai - decisamente raffinata, tratta dal romanzo omonimo di Melania Mazzucco e sceneggiata dall'accoppiata formata da Francesco Piccolo e Laura Paolucci. Limbo, come lo stato di perdurante indecisione in cui vive la protagonista, incomprensibilmente a cavallo fra una vita di dure responsabilità e gravi rischi, anche all'incolumità fisica, e uno spiccato spirito umanitario che porta Manuela - interpretata da Kasia Smutniak - a imbarcarsi in una complicata missione militare che la segnerà a vita. E il limbo è anche quel territorio mentale in cui si viene posti dopo aver assistito in prima persona a un conflitto rovinoso come quello che sconvolge l'Afghanistan nei primi anni del ventunesimo secolo. Da questi presupposti, non poca cosa per un lavoro destinato all'audience domestica, parte Lucio Pellegrini e sorprende in positivo il risultato esteticamente apprezzabile e non troppo scontato o patetico nei contenuti; sorprende non tanto per le capacità, già note, del regista, ma per la sua precedente carriera fatta di commedie leggerissime al cinema e programmi (anche in veste di autore) espressamente comici sul piccolo schermo. Principali difetti dell'opera: qualche banalità viene spesa qua e là e la recitazione non è sempre impeccabile; la Smutniak se la cava, ma in quanto a espressività non è il massimo, mentre fra gli altri interpreti ritroviamo Adriano Giannini, Giulia Valentini, Filippo Nigro, Jacopo Cullin e Domenico Diele; produce Domenico Procacci (Fandango), cento minuti tondi di durata. 4/10.
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