Regia di Costanza Quatriglio vedi scheda film
Tenuta a battesimo dalla Quinzaine di Cannes nel 2003 con il film a soggetto L’isola, Costanza Quatriglio ha proseguito con coerenza reimpostando l’approccio del suo cinema al reale. Ci riferiamo ai documentari: bellissimo, fortemente drammaturgico, Con il fiato sospeso (2013); più tradizionale Triangle (2014), che lavora anche su materiali storici di repertorio; e adesso il radicalissimo 87 ore - Gli ultimi giorni di Francesco Mastrogiovanni. Che ripercorre gli ultimi momenti di vita di un maestro elementare, Francesco Mastrogiovanni appunto, sottoposto a un TSO (trattamento sanitario obbligatorio) e di fatto rinchiuso in un reparto psichiatrico fino a “sopraggiunto decesso” per mancanza di acqua e cure. A parte un prologo ambientato nella località balneare dove l’uomo è stato “fermato”, il resto del film è la nuda cronaca delle ore di contenzione così come risulta dalle telecamere a circuito chiuso dell’ospedale. Confesso di avere avuto, durante la visione, qualche difficoltà di fronte alla problematicità delle immagini: mi sono chiesto se la scelta della regista di non intervenire, se non per evidenti esigenze di montaggio, fosse quella giusta per trattare una vicenda così tragica, che getta una luce devastante su tutte le istituzioni coinvolte. Fino alla riflessione sulla radicalità del film: la verità sulla morte di Mastrogiovanni diventa “racconto morale” proprio evitando qualunque artificiale narrazione. Eccola, così come è stata, la sua incredibile odissea.
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