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Mr. Ove

Regia di Hannes Holm vedi scheda film

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La recensione su Mr. Ove

di Furetto60
6 stelle

Storia poco originale, tuttavia nel complesso è passabile. Bravo l'attore protagonista

Ove Lindahl è un uomo di 59 anni, vedovo e del tutto solo, vive in un quartiere residenziale svedese; ha un caratteraccio, brontolone, irascibile, talvolta odioso, ha il pallino delle Saab, unica marca di automobili che ritiene adeguata; ha amato un'unica donna Sonja, un'insegnante morta sei mesi prima a causa di un cancro. È decisamente depresso, al punto da provare continuamente a suicidarsi, fallendo sempre nei suoi goffi tentativi; malgrado non ne abbia più titolo, controlla con grinta e intransigenza la vita del suo rione, rimbrottando senza riguardo chiunque contravvenga alle sue regole. Dopo aver lavorato nell’azienda per 43 anni, viene collocato a riposo. Ai flashback che giungono ogniqualvolta prova ad uccidersi, il regista affida i ricordi del protagonista, facendo procedere la storia su due binari temporali paralleli. Sua madre è scomparsa quando lui era piccolo, il padre meccanico della compagnia ferroviaria, che gli aveva trasmesso la sua stessa passione per i motori, muore travolto da un treno, nella grottesca esultanza per il superamento degli esami di Ove. Nel corso di altre rimembranze, lo vediamo alle prese con  due “colletti bianchi”, ovverossia degli ottusi e cinici burocrati, suo incubo ricorrente, che in pratica lo "sfrattano"; Ove è costretto a dormire su di un vagone della compagnia ferroviaria in cui lavora, quando si sveglia incontra una sorridente ragazza, Sonja, che gli paga il biglietto, iniziano a frequentarsi, sono innamoratissimi, lei lo spinge a riprendere gli studi, si sposano. Tornando al presente assistiamo all’ennesimo tentativo di suicidio di Ove, interrotto da Parvaneh la sua nuova vicina iraniana, incinta e con due bambine ,che gli chiede aiuto. Ove prima è riluttante, ma poi finisce con l'accudire lei e anche le due figlie piccole, inoltre le insegna a guidare e adotta un gatto che in precedenza aveva allontanato. In uno dei tanti flashback rievoca il terribile incidente stradale che aveva fatto perdere il bambino alla moglie gravida, lasciandola invalida; Ove racconta a Parvaneh della sua passata amicizia col vicino Rune, ora su una sedia a rotelle in stato vegetativo; quando costui lo aveva esautorato e si era preso il suo posto di presidente condominiale, i rapporti si erano incrinati. Ove ospita perfino il giovane Mirsad, amico di un ex allievo della moglie, cacciato di casa dopo aver fatto coming out , poi recatosi alla stazione per buttarsi sotto al treno, salva invece un uomo svenuto e caduto sui binari, infine aiuta la moglie di Rune, a difendere il marito dal glaciale e feroce sistema sociale svedese, di cui Ove è sempre stato nemico giurato; lui in passato era stato costretto a fabbricare una rampa per disabili a scuola, per consentire alla moglie di poter accedere alla struttura con la sedia a rotelle e poter continuare ad insegnare .Insomma da spauracchio del quartiere si trasforma in solerte "crocerossina"  anche se su alcuni punti è irremovibile "non c'era niente prima di Sonja, e non c'è niente dopo". Mr. Ove di Hanner Olms, film svedese tratto dal libro di Fredrik Backman"L'uomo che metteva in ordine il mondo". è l'ultimo di una lunga teoria di burberi cinematografici e come i suoi predecessori è destinato ad un cammino di redenzione, “folgorato sulla via di Damasco”. La storia ancorché lunga, ha un suo perché, tuttavia manca quel “quid” in più che dovrebbe distinguerla ed elevarla rispetto ai tanti precedenti illustri, cito a memoria “Qualcosa è cambiato” o “Gran Torino”. Buona la prova del protagonista, ha avuto un discreto remake con Tom Hank

 

 

 

 

 

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