Regia di Marco Tullio Giordana vedi scheda film
La storia di Lea Garofalo, vittima della criminalità organizzata. Dopo aver avuto una figlia con un piccolo boss, Lea scappa di casa con la bambina e denuncia le attività criminali dell'ex compagno. Nonostante la polizia la protegga, Lea un giorno sparisce nel nulla. Sarà proprio la ragazzina a indirizzare sulla strada giusta le indagini.
Lea è un discreto lavoro di artigianato per un cineasta capace di opere decisamente più ambiziose dal punto di vista estetico e artistico, ma parimenti dotate di impegno civile e ugualmente improntate alla riflessione e alla memoria. Marco Tullio Giordana aveva già lavorato per la tv (qui siamo sul versante Rai) e, nella fattura, Lea certo si distacca dal prodotto medio pensato per il pubblico domestico; ciononostante la sua destinazione pare evidente - trama lineare, retorica accentuata, confezione patinata all'eccesso. Anche nel cast svettano nomi di assidui frequentatori del piccolo schermo: Vanessa Scalera, Bruno Torrisi, Linda Caridi, Diego Ribon e altri ancora; sulla sceneggiatura accanto alla firma del regista c'è quella di Monica Zapelli, anche autrice del soggetto. Fotografia: Roberto Forza; montaggio: Francesca Calvelli; musiche: Franco Piersanti. Considerando i tempi che corrono, ben vengano film del genere, quantomeno per la magistrale importanza del soggetto trattato. 4,5/10.
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