Regia di Jeff Nichols vedi scheda film
Loving è nient’altro che una storia d’amore al tempo del pregiudizio razziale conclamato e favorito dalla legge, un amore che comincia dal titolo e durerà oltre la morte.
Storie, vere, di ordinaria follia.
E anche storie di straordinari destini scritti nei nomi.
Loving è infatti il cognome di Richard, giovane muratore della Virginia per cui Jeff Nichols ha scelto Joel Edgerton, grande e grosso ragazzone australiano, capello biondo rasato a zero e un mix di mitezza e goffaggine nella faccia e nei movimenti.
Richard ama riamato Mildred (Ruth Negga), esile e graziosa ragazza afro-americana dalla pelle leggermente cioccolato chiamata “fagiolino” in famiglia.
Lui ha comprato un acro di terra nella campagna fuori dal paese, vuol costruire la casa dei sogni per lei e il bimbo che ha nella pancia, ma vuol farlo nel 1959 in Virginia, profondo sud degli States.
Se fossero spacciatori di droga o rapinatori di banche non sarebbe peggio.
Un team di truci poliziotti federali li butta giù dal letto e da quel momento passano venticinque anni prima che essere marito e moglie bianco/neri non sia più un reato.
Le unioni miste in Virginia nel non lontano 1959 portavano dritti in tribunale e in galera, se il giudice non era abbastanza clemente, mentre l’America, crogiuolo di tutte le contraddizioni, spediva missili nello spazio da Cape Canaveral e celebrava in terra i processi del senatore Mc Carthy.
Nichols non fa un film a tesi, il risvolto socio-politico è naturalmente in primo piano, ma le marce di Martin Luther King fanno capolino solo sullo schermo di un vecchio televisore.
Nel profondo sud quello “sembra un altro mondo”, dice a Mildred la sorella, c’è una dimensione nello spazio della storia dove non si è mai protagonisti di nulla se non della propria impotenza di fronte alla legge.
E dentro quello spazio c’è l’uomo a cui in quel frangente è toccato vivere e c’è il cinema, o qualcuna delle altre sei arti, che forse un giorno lo racconterà.
Loving, dunque,è nient’altro che una storia d’amore al tempo del pregiudizio razziale conclamato e favorito dalla legge, un amore che comincia dal titolo e durerà oltre la morte.
“Richard mi è mancato – disse Mildred ancora tanti anni dopo averlo perso in un incidente stradale – si era preso cura di me”.
E’ lo spazio intimo, piccolo, di una famiglia qualunque in un sud ancora “schiavista” nello spirito, quello in cui Nichols va a guardare, e vi trova gesti quotidiani, cure affettuose, poche parole e un dolore vissuto con la dignitosa mitezza e fierezza dei poveri.
Un episodio come tanti, nascosto nelle pieghe della cronaca di quegli anni, di quelli che di tanto in tanto tornano a galla grazie a qualche segugio della storia e forse meglio di ampi trattati ci fanno capire in che razza di pianeta viviamo.
La lega per i diritti civili prese in carico il caso "Loving versus Virginia" e lo portò fino alla Corte Suprema, la giustizia quella volta trionfò, se trionfo si può chiamare un calvario durato un quarto di secolo.
Loving ha ottenuto 2 candidature ai Golden Globes e una agli Academy Awards per Ruth Negga come Miglior Attrice Protagonista.
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