Regia di James Wan vedi scheda film
In un periodo in cui spopola l'horror di serie B, James Wan ne realizza uno di serie A.
Nella Londra degli anni '70, una bambina dell'Inghilterra povera con tre fratelli e senza padre, evoca uno spirito maligno per errore che fa sempre più danno. Intervengono i coniugi Warren, esperti del paranormale, ma la verità è più inquietante di quel che appare.
In un periodo in cui gli horror di serie B spopolano per saturare un genere già strasaturo, ecco che interviene James Wan che mescola alcuni elementi della serie B per realizzare un horror di serie A che possa dirsi d'autore. A parte la sua notevole fantasia visionaria, il suo gusto per le inquadrature, i suoi virtuosismi registici, Wan dà alla storia anche un aspetto sociologico: rappresenta con cura i bassifondi ed il disagio della Londra anni '70 (la bambina è davvero posseduta da qualcuno o fa così solo per avere una casa migliore?), cura bene la psicologia dei personaggi principali, offre un colpo di scena finale veramente da brivido, evita come la peste i clichet del genere ed offre qualche momento di tenerezza e di sentimento che stempera il lato macabro. Ah dimenticavo, fa paura, spaventa fin nel profondo delle ossa. Inoltre ha un bel finale, lieto e tenero ma non mieloso, che quasi commuove.
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