Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Gennaio 2009. Chesley Sullenberger, detto Sully, è un pilota di linea con quarant'anni di volo alle spalle; l'aereo che sta pilotando, con 155 passeggeri a bordo, perde l'uso dei motori e lui esegue una complicata manovra di salvataggio atterrando sul fiume Hudson: tutti salvi. L'inchiesta che ne scaturisce, però, mette in dubbio la legittimità e la necessità dell'operato di Sully.
La buona notizia è che Clint Eastwood, a 86 anni suonati, ha ancora voglia, tempo, energie per girare un film complesso - tecnicamente e contenutisticamente - come questo Sully; la cattiva è che, francamente, di Sully poco rimane alla fine della visione, se non l'idea di aver assistito all'ennesimo, roboante, magnificente baraccone hollywoodiano. Si tratta in sostanza della spettacolarizzazione dell'episodio che vide protagonista tale Chesley Sullenberger, detto Sully, nel gennaio 2009: pilota di linea, l'uomo salvò 155 passeggeri con un atterraggio di fortuna, ma l'inchiesta che ne scaturì mise in dubbio la legittimità del suo intervento di emergenza. Uno spunto buono per un romanzo, che infatti è prontamente uscito con la firma di Sullenberger e di Jeffrey Zaslow, ma anche per un blockbuster tutto effettoni digitali e arringhe pompose in tribunale: bravi tutti lo stesso, ma in effetti oltre al buon esercizio stilistico qui non si va. C'è Tom Hanks come protagonista, se il richiamo per il grande pubblico, non fosse ancora sufficientemente forte; fra gli altri elementi del cast si possono citare Aaron Eckhart, Mike O' Malley, Valerie Mahaffey, Holt McCallany, Jamey Sheridan e Laura Linney. La sceneggiatura è opera di Todd Komarnicki, già autore del copione di Perfect stranger (James Foley, 2007); Eastwood riveste anche il ruolo di produttore. 5/10.
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